Indonesia, fissata per il 21 settembre la morte di "Tibo e compagni"
Dopo diversi rimandi le autorità hanno fissato la data per l'esecuzione dei tre cattolici indonesiani. Oggi la conferma da parte della difesa. Voci parlano di due grandi manifestazioni di protesta a Palu e Poso: la polizia alza le misure di sicurezza.
Palu (AsiaNews) Fabianus Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwa, i tre cattolici condannati a morte nelle Sulawesi centrali, Indonesia, saranno giustiziati il prossimo 21 settembre. La decisione è arrivata al termine di un incontro a porte chiuse tra il generale maggiore Arif Budi Sampurno, capo regionale dell'esercito per la provincia di Sulawesi, Badrotin Haiti, capo della polizia di Sulawesi centrali e Mannan SH, procuratore capo provinciale.
Oggi Stephen Rening SH, coordinatore del Padma, il gruppo di avvocati che difende i tre, ha confermato la notizia. Egli ha detto che Tibo, da Silva e Riwu, detenuti nel carcere di Petobo, hanno già ricevuto la comunicazione ufficiale della loro fucilazione, fissata per il 21 settembre a Palu. "Io stesso riferisce Rening ho contattato l'Ufficio del procuratore locale a Palu, dove mi hanno confermato il piano. Subito dopo è arrivata anche una lettera ufficiale ai mie clienti". Il legale ha, però, aggiunto che i familiari dei tre, originari della zona a maggioranza cristiana di Tentenna, Poso, non sono ancora a conoscenza della decisione delle autorità. In questo momento Rening e p. Norbert Bethan SVD, anche lui membro del Padma, stanno cercando di raggiungere con un volo aereo Palu. Sia qui che a Poso sono state innalzate le misure di sicurezza, mentre circolano voci su due grandi manifestazioni organizzate per protestare contro l'esecuzione capitale dei tre.
Il generale Sampruno, comandante dell'esercito nelle Sulawesi, ritiene che l'esecuzione vada portata a termine come stabilito. "Lasciate che venga eseguito il verdetto, che ha le sue basi legali", ha detto alla stampa.
"Tibo e compagni", come da tempo sono chiamati i tre cattolici, dovevano essere giustiziati già lo scorso 12 agosto, ma all'ultimo momento l'esecuzione è stata rimandata; sono condannati a morte come responsabili del massacro di 200 musulmani a Poso durante gli scontri interreligiosi del 2000. Il loro caso ha attirato l'attenzione internazionale: il processo che li ha giudicati colpevoli è stato viziato da procedure illegali, come testimoni non ascoltati e prove non accettate dalla Corte. Anche il Papa ha chiesto al presidente indonesiano Susilo la grazia per i tre.