Indonesia, "esplosiva" crescita dell'Aids
Ad oggi i contagi sono 200 mila, ma l'Onu avverte: la cifra è destinata a salire, il Paese è sull'orlo di un'epidemia.
Jakarta (AsiaNews) - Il numero di malati di Aids in Indonesia è salito a 200 mila e gli esperti avvertono che la cifra è destinata a crescere nei prossimi anni. A riferire la stima ieri è stato un comunicato del Forum dell'Indonesian Medical Doctor Association (Idi). Zubairi Djorban MD, presidente del Forum, ha spiegato che rapporti sessuali con più partner e l'uso di siringhe non sterilizzate tra i drogati sono i modi attraverso cui il virus Hiv si diffonde più facilmente nel Paese. Funzionari Onu avvertono, però, che il Paese è "agli inizi di un'epidemia di Aids".
"L'ignoranza della popolazione sulla malattia e sui modi in cui si contrae - ha detto Djorban - ha contribuito a far salire il numero dei pazienti". "Temiano - continua - che il bilancio salirà". Secondo il medico, "è urgente sensibilizzare la popolazione e potenziarne i valori morali, ma anche promuovere dibattiti e confronti sul virus mortale".
Le stesse preoccupazioni le ha espresse un funzionario Onu, a Jakarta per un meeting con il ministro indonesiano del Welfare, Alwi Shihab. Il 28 novembre scorso Peter Piot dell'Unaids (il programma Onu per la lotta alla malattia) ha dichiarato che l'Indonesia è "agli inizi di un'epidemia" e deve agire in fretta per contenere la diffusione della malattia. L'aumento dei casi di Hiv e Aids negli ultimi anni - ha detto Piot - è dovuto al largo uso di ogni tipo di droga tra i più giovani, alla diffusa prostituzione e al sesso prematrimoniale e extra coniugale. Il funzionario Onu ha riconosciuto che Jakarta è riuscita a raggiungere un buon coordinamento a livello nazionale, ma allo stesso tempo ha invitato il governo a "prendere iniziative più forti e a fare investimenti maggiori nella lotta all'Aids". Oggi il presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono, non parteciperà alla cerimonia per la 18esima "Giornata mondiale dell'Aids", perché presenzierà all'inaugurazione di una centrale energetica.
Secondo il rapporto sull'epidemia dell'Aids, publicato di recente dal Programma dell'Onu per la lotta all'Aids (Onusida) e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), solo in Asia le persone infette nel 2005 sono aumentate di 1,1 milioni; crescita che porta il numero totale dei contagi nel continente a 8,3 milioni. Piot ha ricordato che ad oggi "ogni 5 infetti dal virus, uno risiede in Asia"; 10 anni fa la proporzione era 1 su 10. Secondo il ministro Shihab, tra le grandi città più a rischio Hiv/Aids vi sono Jakarta, East Java, West Java, Bali, North Sumatra. La zona più colpita è la provincia di Papua, estremo est. Qui, a quanto riferisce Piot, si concentra il 30% di tutti i contagiati del Paese.
Fonti ufficiali nelle Molucche hanno reso noto che i sieropositivi in questa provincia sono 440; su questi - secondo quanto riferito da Rukiah Marasabessy, dell'Autorità sanitaria della zona - 103 sono persone provenienti da ambienti domestici come casalinghe. Il team della dotteressa ha rilevato casi di contagio da Hiv anche nell'isola a maggioranza cattolica di Tual, dove un pescatore thailandese infettato è stato rimpatriato. Tra le persone più a rischio ad Ambon figurano i drogati e le prostitute. La maggior parte delle città nelle Molucche sono conosciute per la vita notturna e un grande movimento di pescatori stranieri. Il direttore dell'ospedale generale di Ambon, J Manuputty, ha reso noto che ad agosto scorso su 12 malati di Aids ricoverati, 3 sono morti.
Dalla scoperta della prima persona infetta dal virus HIV avvenuta nel 1981 fino ad oggi, l'Aids ha causato 25 milioni di vittime nel mondo. Secondo il rapporto dell'Onusida e dell'Oms, nel 2005 sono decedute a causa dell'Aids 3,1 milioni di persone, di cui 570 mila bambini; quest'anno le persone che hanno contratto il virus Hiv sono aumentate a 4,9 milioni, facendo salire il numero di sieropositivi nel mondo a quota 40,3 milioni, il livello maggiore nella storia.
30/11/2005