Indonesia, dove le suore aiutano i poveri usando l’immondizia
Jakarta (AsiaNews) - Aiutare i poveri e autofinanziarsi usando l’immondizia. L’idea è venuta alle Figlie della carità di San Vincenzo de Paoli della East Java Province. Due anni fa la congregazione ha invitato tutte le suore a sostenere iniziative a favore della tutela dell’ambiente. Da lì è nata l’idea di riciclare i rifiuti di plastica facendoli diventare ombrelli, borse, porta documenti, porta cellulari ed anche rosari.
In Indonesia, come in diversi Paesi dell’Asia, il problema dei rifiuti e dell’inquinamento è molto diffuso. Alcuni siti naturali, come il fiume Citarum, sono invasi dall’immondizia, soprattutto di plastica, gettata in modo indiscriminato.
S. Anna Wiwik Soepraptiwi nel 2007 era superiora provinciale. Spiega ad AsiaNews che allora ordinò a tutte le opere della congregazione di iniziare a trattare i rifiuti. Le case, le scuole, gli orfanotrofi e gli ospedali gestiti dalle suore iniziarono a seguire il programma e a promuoverlo anche tra studenti e famiglie. Poi nacque l’idea di riciclare la plastica. Fu subito un successo al punto che oggi le suore hanno realizzato anche un blog (http://www.refillkediri.blogspot.com/) in cui spiegano il progetto e presentano i prodotti.
S. Soepraptiwi racconta che “anche alcune famiglie povere di Yogyakarta, nel Central Java, che vivevano nell’area in cui nel 2006 c’era stato un terremoto tremendo, hanno cominciato a coinvolgersi con il programma”. Titik Siti Aisyah Dwi Astuti, musulmana, madre di due figli che vive a Yogyakarta, afferma: “Siamo molto contenti e pieni di gratitudine verso le suore perché hanno aiutato la mia famiglia a migliorare le sue condizioni economiche riciclando rifiuti e facendone oggetti utili”.
Oggi il progetto è attivo anche nell’East Java. A Kediri le comunità coinvolte hanno cominciato a ricavare di che vivere dalla vendita degli oggetti A Surabaya vi partecipano gli studenti della scuola elementare Santa Theresia. Pujianto, uno degli insegnati, spiega: “Trasformiamo l’immondizia in base al programma delle tre R: riutilizzare, ridurre, riciclare”. L’istituto incoraggia inoltre gli studenti a non usare tracolle e borse di plastica e ha chiesto alla società che gestisce la mensa di non utilizzare piatti e posate di plastica per servire il cibo. Pujianto afferma con orgoglio che la Santa Theresia è l’unica scuola elementare nel Paese conosciuta dalla comunità come l’istituto “anti-plastica”.
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