India: scende l’inflazione, ma i monsoni minacciano il settore alimentare
Mumbai (AsiaNews/Agenzie) - L'inflazione in India è scesa al 7,25%, registrando il livello più basso negli ultimi cinque mesi. Il dato però non soddisfa la Reserve Bank (Banca centrale indiana), che nota invece livelli ancora alti per quanto riguarda il settore alimentare, e annuncia la possibilità di mantenere invariati i tassi d'interesse ancora per alcuni mesi. Intanto, il ritardo delle piogge monsoniche continua a destare preoccupazione per il raccolto, e il possibile aumento del costo delle risorse.
A maggio l'inflazione ha registrato il 7.55%. Ad aprile l'asticella segnava il 7,5%, dopo un buon inizio a 7,23%. Con il 7,69%, marzo è stato il mese peggiore, mentre gennaio e febbraio hanno registrato i dati più bassi, con il 6.55% e il 7,36%. Per quanto riguarda il settore alimentare invece, a giugno l'inflazione è salita al 10,81%, contro il 10,74% di maggio.
Solo alla fine di luglio si saprà se la Banca centrale ha deciso di tagliare ancora i tassi d'interesse, come richiesto dal governo indiano. Ad aprile, la Reserve Bank aveva già ridotto i tassi d'interesse di 50 punti base (0,5%), molto più dei 25 punti base previsti da analisti del settore (v. 17/04/2012, "Per favorire la crescita economica l'India taglia i tassi d'interesse"). Al momento però è inutile fare previsioni sulle future mosse della Rb: di recente, proprio la banca ha dichiarato che "ulteriori tagli sono possibili sono in base all'effettivo tasso di inflazione".
L'anomala situazione climatica non aiuta quella economica: il ritardo delle stagioni delle piogge - di norma attese per giugno - rischia di creare danni ai raccolti. L'India ha una riserva significativa di grano e cereali, ma ha un debole sistema di deposito e distribuzione delle risorse che rischia di far deteriorare la merce, facendo salire in modo esponenziale il costo di quanto è possibile conservare.
09/06/2018 09:00