26/10/2006, 00.00
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India: nuova legge contro le violenze domestiche sulle donne

Accolto con favore dalla Chiesa e da attivisti per i diritti della donna, è in vigore da oggi. In India il 70 per cento delle donne è vittima di abusi tra le mura di casa; il peso di una mentalità legata a tradizioni discriminatorie.

New Delhi (AsiaNews) – Entra in vigore oggi in India la nuova legge sulla "Protezione delle donne dalle violenze domestiche". Accolta con favore da attivisti per i diritti umani come anche dalla Conferenza episcopale indiana (Cbci), essa rappresenta uno traguardo storico nella lotta per l'emancipazione delle donne nel Paese.

Il presidente della Commissione per le donne della Cbci, mon. JB Thakur, ha definito la legge "un passo giusto, nella direzione giusta". Il presule spiega che "una gran parte delle donne in India è povera e analfabeta e quindi più vulnerabile e vittima di ogni violenza". A peggiorare le cose contribuiscono tradizioni e usanze locali, come il sistema della dote, fortemente discriminatorie verso le donne.

La nuova legge mira prima di tutto a proteggere le donne all'interno delle proprie famiglie: mogli da soprusi dei mariti, ma anche da violenze di altri parenti uomini; interessa però anche vedove, sorelle e madri. Il "Protection of Women from Domestic Violence Act, 2006" penalizza abusi o minacce di abusi, fisici, sessuali, verbali ed economici. In essi rientrano: violenze fisiche, stupro, insulti, sfruttamento economico e il non provvedere al mantenimento di moglie e figli. Renuka Chowdhury, ministro indiano per lo sviluppo delle donne e del bambino, riferisce che, in una forma o nell'altra, "il 70 per cento delle donne in India è vittima di questo tipo di violenze tra le mura di casa". L'Act sancisce inoltre il diritto della donna a risiedere con la famiglia. Le pene vanno dal massimo di un anno di detenzione a multe fino a 20 mila rupie (450 dollari).

Anche organizzazioni per i diritti delle donne guardano con soddisfazione alla nuova legge, pur ricordando che ad essa deve seguire un "cambiamento di mentalità". Un sondaggio dell'International Institute for Population Studies mostra infatti che il 56 per cento delle donne indiane giustifica il picchiare una moglie se commette mancanze come uscire senza il permesso del marito o cucinare male un pasto. Spesso casi di violenze domestiche sono negati dalle stesse vittime.

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