India: le università private aprono ai fuori casta
Ieri i principali istituti del Paese hanno acconsentito a riservare posti in quota agli studenti dalit e adivasi. Ora il governo studia un disegno di legge, che non intacchi l'autonomia e le entrate economiche delle università.
New Delhi (AsiaNews) Per la prima volta le più grandi università private dell'India acconsentono a immettere quote riservate per studenti appartenenti al più basso gradino del sistema delle caste. Si tratta di membri delle cosiddette Scheduled Caste (SC, dalit), Scheduled Tribe (ST, adivasi) e Other Backward Classes (OBC, altre classi arretrate).
L'accordo è avvenuto ieri a New Delhi, durante un incontro tra Arjun Singh, ministro per lo Sviluppo delle risorse umane, e i rettori delle principali università del Paese. Come condizione all'accordo gli istituti pongono: la garanzia che le nuove quote non intaccheranno la loro autonomia; che vengano applicate in modo graduale; l'aumento del numero delle iscrizioni annuali per coprire le mancate entrate dei posti in quota. Gli studenti SC/ST e OBC, infatti, non saranno in grado di pagare le alte tasse previste dalle università.
Singh rifersice che gli istituti hanno acconsentito "all'unanimità" sull'apertura ai fuori casta e che ora, sulla base della discussione di ieri, si studierà una regolamentazione. Il governo è interessato a sondare il terreno sulla proposta di allargamento delle quote universitarie ai fuori casta prima di promulgare una legge: gli istituti privati, privilegio delle caste più alte, potrebbero infatti fare ostruzionismo e contestare la legge in tribunale.
Secondo il censimento 2001, l'afabetizzazione tra i tribali è al 47 per cento, a fronte di una media nazionale del 64 per cento. Le SC/ST insieme costituiscono il 24 per cento della popolazione indiana, sempre secondo le cifre del 2001. La Commissione Mandal, istituita per censire le classi più arretrate dell'India, nel 1980 ha stimato al 52 per cento della popolazione i membri delle OBC.