India: l'Anno dell'Eucarestia fa "scoprire" il cattolicesimo
Nello Stato del Madhya Pradesh ci sono state conversioni, persone ritornate alla Chiesa ed un meeting interreligioso.
New Delhi (AsiaNews/Ucan) - Avvicinamento alla Chiesa cattolica di credenti di altre fedi, riscoperta del cattolicesimo di alcuni che se ne erano allontanati, sua maggiore e migliore conoscenza anche da parte di credenti di altre religioni: sono gli obiettivi realizzati dalla celebrazione dell'Anno dell'Eucaristia nella diocesi di Ujjain (Stato del Madhya Pradesh dell'India centrale).
Ujjain, sacra per gli indù, è situata a 775 km a sud di New Delhi. La diocesi ha celebrato l'anno eucaristico con programmi che mettono l'accento su amicizia ed evangelizzazione. La parte conclusiva dell'anno include un meeting inter-religioso. La diocesi, ha spiegato il vescovo di Ujjain, Sebastian Vadakel "vuole dire alla gente delle altre religioni che Cristo non è morto solo per i cristiani, ma per tutti".
La diocesi è a stragrande maggioranza di religione indù. Meno di 5000 dei 4 milioni di abitanti sono cattolici, con 40 missioni e parrocchie distribuite sui 3 distretti. Durante l'anno, la diocesi ha organizzato programmi speciali ogni mercoledì e venerdì, oltre alle celebrazioni della domenica. Ogni parrocchia ha invitato indù come Gohar ai programmi, incluse le celebrazioni eucaristiche.
Secondo il vescovo Vadakel i programmi hanno avuto un effetto positivo sulla gente delle altre religioni. Molti hanno assistito anche se le celebrazioni eucaristiche erano proibite a loro. Il vescovo ha detto che nei villaggi gente di alte religioni si è fatta viva per pregare.
Pratap Singh Gohar è nato indù, ma dopo aver preso parte alle preghiere in occasione dell'Anno dell'eucarestia ha deciso di convertirsi al cristianesimo insieme a sua moglie e ai suoi 3 bambini. "Mi sono sentito ha spiegato - molto felice e sollevato dopo aver partecipato alle preghiere in chiesa durante l'anno". In un primo momento la famiglia di Gohar è venuta per curiosità. Ha detto che le preghiere gli sono piaciute "così tanto" che adesso vuole diventare un cristiano.
Tuttavia, a chi gli ha chiesto perché la sua famiglia ha bisogno di cambiare religione, dato che possono assistere a preghiere cristiane anche se rimangono indù, sua moglie Kala Bai ha detto "non c'è intoccabilità nella Chiesa". Bai si riferiva al sistema delle caste, per il quale coloro che sono fuori dalle 4 caste sono considerati sporchi e intoccabili. Anche se è proibita dalla legge, l'intoccabilità è presente soprattutto nei villaggi. Gohar ha ammesso che le pratiche di casta gli danno fastidio. "c'è così tanta discriminazione nella società indù che io non trovo nel cristianesimo. I cristiani trattano tutti 'come membri di una famiglia'".
Sua moglie ha aggiunto che hanno avvertito pace ed armonia nella famiglia "più che mai" e che la loro situazione finanziaria si è stabilizzata dopo che il marito ha cominciato ad avere lavoro in maniera regolare. Lei attribuisce tutto questo alle preghiere in chiesa alle quali ha assistito.
Un'altra persona che ha beneficiato dell'anno di preghiere è stato Xavier Albert Naidu, 35 anni, un cattolico che si era allontanato dalla Chiesa per 13 anni, dopo che il suo bambino non era stato ammesso in una scuola cristiana. Ma ora "non lascerò più la fede" ha detto, aggiunendo di non avere risentimenti contro nessuno adesso, perché ora sta nella Chiesa "per nessun vantaggio materiale". Prega per un grande cambiamento nella sua vita, che descrive come un inferno durante il tempo che ha abbandonato la fede. Nel frattempo la situazione della sua famiglia è migliorata perché ha cominciato ad avere lavoro regolarmente.
Altri cattolici, come Manju Ekka e Filmon Kujur, hanno detto che i legami familiari e le relazioni personali sono migliorate dopo aver assistito ai programmi di preghiera. Oltre alle preghiere e ad altri servizi religiosi la diocesi ha anche organizzato 10 programmi interreligiosi per promuovere uan comune armonia, fratellanza e pace.
La Chiesa ha inoltre provveduto a servizi medico sanitari volontari durante il più grande festival hindu, il Kumbh Mela, a Ujjain nel 2004. Il festival ha luogo nella città ogni 12 anni. Molti organizzatori indù e l'amministrazione statale hanno lodato il servizio della Chiesa.
Mahant Rameshwardas, un importante leader indù, ha raccontato che secondo una credenza indiana il mondo sarà "come una sola famiglia quando ci sarà comprensione e rispetto per le altre religioni".
Il nunzio, mons. Lopez Quintana ha detto che "il comprendere una religione è una necessità per rispettarla". Il rappresentante del Vaticano aveva detto al meeting interreligioso di dimenticare il triste passato quando la gente combatteva nel nome della religione. Ha chiesto collaborazione fra le persone delle varie religioni. Il vescovo Vadakel ha ripetuto che l'eucarestia è per tutti e che la diocesi continuerà ad interagire con gente di altre religioni per diffondere il messaggio di amore e sacrificio di Cristo.