India: aumenta la crescita industriale, ma pure l’inflazione
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – La produzione industriale indiana accelera a luglio, guidata dalle industrie manifatturiere. Aumenta la pressione sulla centrale Bank of India (Boi) perché alzi i tassi di interesse sul denaro, mentre sale il valore dei bond statali. Esperti ammoniscono che il governo dovrà saper contenere la rapida inflazione.
Secondo autorevoli osservatori economici, l’indice dei prezzi all’acquisto per le imprese è salito a luglio a 57,6, dopo il 57,3 di giugno. Quando l’indice supera 50 significa che la produzione è in espansione, per cui a luglio la crescita risulta avere accelerato rispetto al mese precedente.
Secondo dati ufficiali, sono in forte aumento le vendite di autoveicoli, specie nel mercato interno, e i finanziamenti bancari. Indici sicuri della crescente domanda interna e della generale fiducia che proseguirà l’andamento positivo. La Tata Motors Ltd, leader indiano per gli autoveicoli, ha indicato maggiori vendite a luglio del 41%, mentre la TVS motor Co., leader per motoveicoli, ha un incremento del 35%.
Duwuri Subbarao, governatore della Boi, la scorsa settimana ha alzato il costo del denaro per la 4° volta in 5 mesi, senza che la richiesta di finanziamenti diminuisse. Egli ritiene che il recupero sia “molto saldo e in crescita”. Nei primi 7 mesi del 2010 i finanziamenti bancari per imprese e privati sono aumentati del 21%, massimo aumento dal gennaio 2008, a conferma della forte ripresa dell’economia.
Esperti osservano che ora il grosso rischio è che ci sia un pari o superiore aumento dell’inflazione, specie nel settore alimentare, così da erodere la crescita economica e da annullarne i benefici per le centinaia di milioni di persone meno abbienti o povere, aggravando il già profondo divario tra i ceti sociali.
La scorsa settimana Subbarao ha previsto per l’anno fiscale 2010/2011, che termina il 31 marzo 2011, una crescita dell’8,5%, rispetto alla sua precedente stima dell’8%. Ha rivisto al rialzo anche l’inflazione dal 5,5% al 6%. Ma analisti ritengono che l’aumento effettivo dei prezzi sia molto maggiore, anche perché colpisce soprattutto generi di prima necessità come gli alimentari.
La scorsa settimana i partiti politici di opposizione hanno chiesto un dibattito parlamentare proprio sugli aumenti dei prezzi e, non avendolo ottenuto, hanno impedito i lavori del Parlamento per l’intera settimana. Nitin Gadkari, presidente del Bharatiya Janata, principale gruppo di opposizione, il 29 luglio ha affermato che “il governo non appare avere il controllo” degli aumenti dei prezzi e, quindi, non è in grado di gestire l’economia del Paese. Oggi i partiti hanno concordato di discutere il problema domani al Lok Sabha, o Camera Bassa. Tra due giorni sarà pure concordata la discussione alla Raiya Sabha (Camera Alta). C’è attesa per il confronto, anche perché molti esperti hanno più volte osservata la difficoltà di New Delhi a conciliare la crescita industriale con il contenimento del prezzi al consumo.