India, tribunale popolare per i Dalit
I fuori casta indiani si riuniscono in un tribunale per "protestare contro la discriminazione e chiedere pari diritti". L'iniziativa appoggiata da cristiani e da giuristi indiani.
Madurai (AsiaNews) I Dalit cristiani in India "alzano la voce per chiedere pari diritti e protestare contro la discriminazione di cui sono da anni oggetto in India". Il 18 luglio a Madurai - nel Tamil Nadu - si riunirà per la prima volta il Tribunale popolare dei Dalit ("fuori casta") cristiani.
L'iniziativa, organizzata dal "Movimento nazionale per i diritti dei Dalit cristiani", è appoggiato dalle autorità religiose cristiane, da organizzazioni per i diritti umani e da diversi alti esponenti della giustizia indiana.
Della commissione faranno infatti parte, tra gli altri, P.B. Sawant, ex giudice della Corte Suprema, Karvendhan, presidente del Consiglio avvocati di tutta l'India e Vasanthi Devi, ex presidente della Commissione donne del Tamil Nadu. Rappresentanti dei Dalit da Kerala, Karnataka, Andra Pradesh e Tamil Nadu porteranno le loro testimonianze. A inaugurare i lavori del Tribunale saranno John Dayal, presidente dell'All India Christian Union, l'arcivescovo anglicano Jeyapaul David e l'arcivescovo emerito Marianus Arockiasamy.
Un Decreto presidenziale del 1950 esclude i Dalit convertiti al cristianesimo dalle quote riservate di posti di lavoro pubblici: la stessa norma che colpisce anche quanti sono diventati musulmani - non vale per quanti sono diventati indù, buddisti o sikh.
A febbraio 2005 la Corte suprema dell'India ha deciso di esaminare una richiesta che mira ad ottenere per i Dalit cristiani gli stessi diritti dei "fuori-casta" appartenenti ad altre religioni. Ad agosto inizieranno le audizioni. Il governo, invece, pretendeva di trattare la questione sul piano legislativo.
08/11/2018 12:29