07/12/2005, 00.00
INDIA
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India, due arresti per la dissacrazione di una chiesa cattolica

di Nirmala Carvalho

Per la polizia sono solo ladri. Per la diocesi essi mirano a creare tensioni nella comunità in vista del Natale. Il 9 dicembre marcia di preghiera a Calcutta.

Mumbai (AsiaNews) - Giovani indù hanno dissacrato una chiesa cattolica in West Bengal - Stato dell'India orientale - in quello che sembra un gesto di rappresaglia contro sacerdoti locali, mirante a creare tensioni in vista del Natale. La polizia ha già arrestato 2 persone, accusate però solo di furto. Le forze dell'ordine continuano a negare una maggiore sicurezza intorno agli edifici religiosi, come richiesto dai cristiani locali.

Il 3 dicembre scorso nel villaggio di Jalakhali - distretto di Nadia - un gruppo di 6 uomini ha fatto irruzione nella chiesa cattolica di San Luigi; i criminali hanno preso il lezionaro e strappato le pagine che si riferivano alle funzioni natalizie, per poi bruciarle. I 6 hanno fracassato la panca vicino al pulpito e tolto la corona d'argento e il rosario, che erano sulla statua della Madonna; si sono poi diretti nella sacrestia, dove hanno bruciato le ostie.

Jalakhali rientra nella diocesi di Krishnagar; la popolazione è composta in maggioranza da indù e musulmani, le famiglie cattoliche sono circa 80.

"Un atto gravissimo - commenta ad AsiaNews mons. Joseph Suren Gomes, vescovo di Krishnagar - un chiaro gesto di rappresaglia contro la Chiesa cattolica: sono stati profanati solo oggetti sacri". Dello stesso parere anche Samir Stephen Lahir, responsabile delle pubbliche relazioni della diocesi: "Non è una semplice rapina, perché hanno lasciato intatti amplificatori e altri oggetti di valore". Secondo Lahir, l'attacco è opera di alcuni "giovani" locali, che "volevano spaventare le autorità ecclesiastiche, in particolare p. Antony Kariyattil, che ha lanciato una campagna contro alcune delle loro iniziative".

P. Kariyattil racconta che "durante i festeggiamenti della Puja (la più grande festa indù a Calcutta) alcuni giovani usano ubriacarsi e violare le proprietà della chiesa; spesso infastidiscono anche le ragazze del villaggio". "Ho provato a fermarli - continua il sacerdote - sono andato a parlare al consiglio del villaggio e ho chiesto la collaborazione dei suoi membri". Il prete ha dichiarato, inoltre, di aver riferito più volte questi casi alla polizia, senza ottenere risultati.

Secondo p. Shubas Baroi, segretario di mons. Suren Gomes, l'attacco era pianificato e voluto per creare tensioni all'interno della comunità nel periodo di Natale.

Intanto oggi la polizia ha arrestato 2 persone in relazione all'incidente di sabato scorso. A quanto riferiscono le autorità giudiziarie locali, Basudev Mondal e Nanda Biswas hanno confessato di essere penetrati nella chiesa solo per rubare. "Non avevano intenzione di bruciare la Bibbia" ha detto Rajesh Pande, magistrato distrettuale. La polizia ha così aperto a carico dei 2 un semplice caso di rapina e giustifica il vandalismo contro i testi sacri con la necessità da parte dei ladri di farsi luce all'interno della chiesa buia.

Il comitato locale del Bangiyo Christiyo Parisheba - organizzazione che unisce tutte le denominazioni cristiane - ha sottoposto al magistrato distrettuale e al soprintendente di polizia un memorandum in cui chiedono misure immediate per proteggere la minoranza cristiana della zona di Jalakhali, affinché possa celebrare il Natale senza paure.

R. Rajshakharan, soprintendente della polizia di Nadia, ha risposto che "è impossibile sorvegliare ogni chiesa, non vi sono forze sufficienti".

Per il prossimo 9 dicembre, il Bangiyo Christiyo Parisheba ha organizzato una marcia di preghiera a Calcutta. Sono attese centinaia di persone che chiederanno al governo del West Bengal maggiore protezione.

L'aggressione del 3 dicembre ricorda un grave incidente avvenuto nel 2002 sempre nella diocesi di Krishnagarun. La notte del 24 dicembre un gruppo di 40 persone mascherate e armate fece irruzione nella chiesa di Maliapota, derubò i 1.200 fedeli, che partecipavano alla messa e picchiò un sacerdote.

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