India, celebrati i funerali della suora cattolica assassinata dalla mafia del carbone
di Nirmala Carvalho
Suor Valsa, 53 anni, delle Suore di Carità di Gesù e Maria, lavorava da 20 anni con i tribali santal nella regione di Dhumka. Un gruppo di persone l’ha freddata a colpi di pistola davanti la sua casa. In passato aveva ricevuto numerose minacce da esponenti della mafia locale per questioni legate a insediamenti vicini alle miniere di carbone. Vescovo locale: “Il suo martirio rafforza e rinnova la missione della Chiesa in India”.
Dhumka (AsiaNews) – Si sono svolti questa mattina nella cattedrale di Dumka (Stato di Jharkhand) i funerali di suor Valsa John, la religiosa cattolica originaria del Kerala freddata a colpi di pistola la notte del 15 novembre scorso da un gruppo di ignoti. Tra la folla che gremiva la cattedrale, anche il fratello, la sorella e due nipoti della suora, che per 20 anni ha dedicato la sua vita ai tribali santal della regione. Mons. Julius Marandi, vescovo di Dumka, ha dichiarato ad AsiaNews: “La sua morte violenta è stata un tremendo shock e una grande perdita per la Chiesa. Cerchiamo giustizia: ma mentre piangiamo questo lutto, la nostra missione per i poveri, i deboli e i senza voce andrà avanti, rafforzata e rinnovata dal sangue di suor Valsa, che adesso intercede per i diritti umani, la giustizia, la dignità e la speranza di queste persone”.
Dell’omicidio di suor Valsa, avvenuto davanti alla sua casa, non si sa ancora nulla di ufficiale, ma in molti sospettano sia responsabile la mafia del carbone, che opera nella regione. La suora cattolica, 53 anni, apparteneva alle Suore di Carità di Gesù e Maria e diverse volte era stata avvicinata da esponenti della criminalità locale, per questioni legate alle miniere di carbone. “Nostra sorella – racconta MJ Baby, il fratello maggiore – ci aveva parlato delle minacce ricevute, ma era ferma sulle sue posizioni in favore dei tribali. Non credevo l’avrebbero uccisa”. La famiglia aveva visto per l’ultima volta la religiosa lo scorso agosto, quando aveva fatto ritorno a Kochi per una breve visita.
P. Tom Kavala sj, che ha lavorato per oltre 15 anni con la religiosa, racconta ad AsiaNews: “Suor Valsa ha creato un’organizzazione di tribali per fermare l’esproprio di terreni tentato dalle potenti lobbies del carbone, aiutandoli anche a ottenere compensi sicuri dalle compagnie. Sei anni fa, una di queste lobby ha cercato di acquisire nove villaggi e suor Valsa ha mobilitato i locali impoveriti. Questi baroni del carbone hanno registrato 33 denunce contro di lei e i suoi sostenitori, e molti di loro sono finiti in prigione”.
“Suor Valsa – ha aggiunto mons. Marandi – ha pagato con la vita la sua lotta per i poveri e gli indifesi, contro gli interessi della potente mafia del carbone. La Chiesa di Dumka e di tutto il Jharkhand prega che il suo martirio possa rinnovare la missione della Chiesa a essere testimone di fede”.
Presi i voti nel 1984, suor Valsa ha iniziato a insegnare economia alla St George High School di Kochi (Kerala), ma ha presto lasciato l’insegnamento per dedicare la sua vita alla missione, tra i tribali di Dhumka. Nel 2007 era stata arrestata per aver protestato contro una miniera di carbone costruita in modo illegale su alcuni terreni dei tribali, nel distretto di Pakur.
Dell’omicidio di suor Valsa, avvenuto davanti alla sua casa, non si sa ancora nulla di ufficiale, ma in molti sospettano sia responsabile la mafia del carbone, che opera nella regione. La suora cattolica, 53 anni, apparteneva alle Suore di Carità di Gesù e Maria e diverse volte era stata avvicinata da esponenti della criminalità locale, per questioni legate alle miniere di carbone. “Nostra sorella – racconta MJ Baby, il fratello maggiore – ci aveva parlato delle minacce ricevute, ma era ferma sulle sue posizioni in favore dei tribali. Non credevo l’avrebbero uccisa”. La famiglia aveva visto per l’ultima volta la religiosa lo scorso agosto, quando aveva fatto ritorno a Kochi per una breve visita.
P. Tom Kavala sj, che ha lavorato per oltre 15 anni con la religiosa, racconta ad AsiaNews: “Suor Valsa ha creato un’organizzazione di tribali per fermare l’esproprio di terreni tentato dalle potenti lobbies del carbone, aiutandoli anche a ottenere compensi sicuri dalle compagnie. Sei anni fa, una di queste lobby ha cercato di acquisire nove villaggi e suor Valsa ha mobilitato i locali impoveriti. Questi baroni del carbone hanno registrato 33 denunce contro di lei e i suoi sostenitori, e molti di loro sono finiti in prigione”.
“Suor Valsa – ha aggiunto mons. Marandi – ha pagato con la vita la sua lotta per i poveri e gli indifesi, contro gli interessi della potente mafia del carbone. La Chiesa di Dumka e di tutto il Jharkhand prega che il suo martirio possa rinnovare la missione della Chiesa a essere testimone di fede”.
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