10/07/2004, 00.00
COREA DEL SUD
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Incentivi statali contro la disoccupazione giovanile

Seoul (AsiaNews/SCMP) – La Corea del sud sta proponendo finanziamenti in denaro alle aziende che offrano lavoro a giovani disoccupati. La creazione di posti di lavoro è diventata una delle priorità più alte della politica di Seoul. Il provvedimento è un chiaro segno della situazione critica in cui versa l'occupazione giovanile nel contesto di un'economia in fase di ristrutturazione.

Il governo sta offrendo a piccole e medie imprese tra i 5,4 e i 7,2 milioni di won all'anno (all'incirca tra 3 e 5mila euro) per ogni giovane lavoratore assunto per più di 3 anni. La proposta rientra tra le misure adottate a sostegno delle piccole attività economiche e per incrementare l'occupazione.

Lo scorso anno, Seoul ha speso 362,3 miliardi di won  per affrontare la disoccupazione giovanile mentre per qust'anno ne ha stanziati più di 500.

In passato la laurea garantiva l'entrata nel mondo del lavoro. L'economia del paese e le strutture industriali, però, stanno cambiando e i laureati di ora si trovano a dover affrontare prospettive lavorative scoraggianti.

Le industrie tradizionali che fanno largo uso di manodopera si stanno trasferendo in Paesi come la Cina, dove i salari sono più bassi e c'è grande flessibilità nelle condizioni contrattuali, mentre la nuova tecnologia e le maggiori possibilità di lavorare con efficienza da casa, comportano la diminuzione della richiesta di forza lavoro.

La disoccupazione giovanile, in particolare tra i 15 e i 29 anni è al 7,7%, che è più del doppio della media nazionale. Paradossalmente, la crescita del numero dei laureati sta aggravando il problema. Mancando lavoro, sempre più giovani scelgono, infatti, di proseguire gli studi dopo l'istruzione secondaria per qualificarsi maggiormente. Nel 1970, solo un quarto dei diplomati si iscriveva all'università, cifra irrisoria rispetto ai quattro quinti di oggi. Intanto, piuttosto che aspettare i frutti della politica degli investimenti governativi, sempre più giovani scelgono di andare all'estero in cerca di specializzazioni che li rendano più appetibili in patria. 

"Le ultime statistiche dalla Gran Bretagna mostrano che la percentuale di studenti universitari dalla Sud Corea è la più alta nel Paese e forse la seconda a livello mondiale", ha detto Shoba Ponnappa, direttrice del British Council il cui compito, tra gli altri, è incoraggiare studenti stranieri ad andare a studiare in Inghilterra.

Secondo cifre ufficiali, gli studenti sud coreani all'estero erano circa 350 mila l'anno scorso, il doppio rispetto a 5 anni fa. La meta più gettonata sono gli Stati Uniti, seguiti dal Canada e dall'Australia. Cresce, però, anche il numero di studenti che scelgono di perfezionare i propri studi in altri paesi asiatici, particolarmente Giappone e Cina.

 

 

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