06/06/2008, 00.00
RUSSIA
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In sei mesi, oltre 50 arresti per aggressioni xenofobe

Sono i dati del ministero degli Interni: su 38 attacchi, 17 sono mortali. Ma le Ong per i diritti umani denunciano cifre più alte e un’ondata di razzismo che non si ferma; complici anche polizia e autorità politiche.
Mosca (AsiaNews) – Sono 53 le persone arrestate in Russia nei primi sei mesi del 2008 perché sospettate di aggressioni violente e mortali a sfondo razziale. La cifra è stata resa nota ieri dal ministero degli Interni, ma associazioni per i diritti umani denunciano che gli attacchi contro stranieri e gente di colore sono ben maggiori e le autorità non fanno nulla contro l’ondata xenofoba che cresce da anni nella Federazione russa.
 
Secondo Gennady Ivanov, del dipartimento crimine del ministero, gli arrestati fanno parte di 11 differenti bande che hanno condotto in tutto 38 aggressioni, con 17 omicidi, contro stranieri a Mosca, nella regione di Mosca, a San Pietroburgo e nella regione di Leningrado. Le vittime sono tutte persone “non-slave”, 19 di origine cinese o delle ex repubbliche sovietiche. Solo tra gennaio e marzo, in tutte le quattro regioni, il ministero registra 101 attacchi a stranieri, di cui 31 omicidi.
 
Le organizzazioni che seguono gli attacchi razzisti in Russia registrano per il 2008 un aumento delle violenze. E le cifre raccolte non sono le stesse di quelle ufficiali. Secondo la Ong Moscow Bureau for Human Rights, nel Paese si sono registrati non meno di 117 aggressioni xenofobe o a sfondo confessionale. I morti soni 65 e 124 i feriti. In un recente articolo della Novaya Gazeta, Alexander Brod, direttore della Ong che si occupa di razzismo e antisemitismo, denuncia una crescita di xenofobia fomentato anche da alcuni politici e dall’atteggiamento “accondiscendente” delle forze dell’ordine e della giustizia, che non perseguono o comminano pene soft ai responsabili di questi atti. In 25 città – continua Brod – si sono verificate azioni anti-costituzionali come marce che inneggaino ad Hitler e alla pulizia etnica e, anche se avvertite, nessuna delle autorità competenti ha preso provvedimenti.
 
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