In ritiro, il papa prega per i cristiani irakeni e la pace nel Paese
Benedetto XVI segue da vicino la situazione in Iraq e l’escalation di violenze contro la comunità cristiana. Esprime “profondo dolore” ed è vicino a quanti soffrono “con la preghiera e l’affetto”. Resa nota una lettera del segretario di Stato card. Bertone al premier irakeno al-Maliki.
Baghdad (AsiaNews) – Anche durante gli esercizi spirituali, il papa segue da vicino le violenze contro i cristiani di Mosul e prega per la pace in Iraq. Nel numero in edicola oggi de L’Osservatore Romano si legge che Benedetto XVI ha appreso “con profondo dolore” l’escalation di attacchi nella città di Mosul e le continue uccisioni mirate di fedeli. Il Pontefice – continua la nota – è “vicino a quanti soffrono” le conseguenze della violenza “con la preghiera e l’affetto”.
Sul massacro dei cristiani irakeni era già intervenuto il 2 gennaio scorso – anche se la nota è stata diffusa solo oggi – il card. Tarcisio Bertone. Il segretario di Stato ha scritto una lettera al premier irakeno Nouri al-Maliki, sottolineando l’urgenza “del dialogo e della cooperazione fra i gruppi etnici e religiosi”. Ricordando l’incontro in Vaticano nel 2008 fra Benedetto XVI e al-Maliki, il porporato richiama l’appello condiviso alla “ricostruzione morale e civile” del Paese, nel rispetto delle identità e dello spirito di riconciliazione.
Nella lettera il card. Bertone ha ribadito l’esortazione del papa al “rispetto in Iraq per il diritto alla libertà di culto” e la tutela dei cristiani e delle loro chiese. Il segretario di Stato – su indicazione di Benedetto XVI – ha infine espresso “sincera solidarietà” al premier irakeno e “a quanti sono stati uccisi feriti” negli attacchi “a edifici governativi e luoghi di culto in Iraq, sia islamici che cristiani”.
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