In migliaia scendono in piazza contro il treno ad alta velocità
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Da giorni scendono in piazza in migliaia a Shanghai per protesta contro la nuova linea ferroviaria a levitazione magnetica (maglev). Ma il governo dice che sta agendo d’accordo con l’opinione pubblica e manda la polizia a “sgombrare” con la forza oltre 2mila manifestanti davanti agli uffici municipali del centro.
La linea, che vuole portare fino ai sobborghi cittadini il treno per l’Aeroporto internazionale di Pudong, usa potenti magneti elettrici per sospendere il treno sopra i binari, con una velocità fino a 450 chilometri orari. Il progetto è stato sospeso nel 2007 per le proteste dei residenti, che temono che ci siano radiazioni nocive, inquinamento acustico e il deprezzamento di interi quartieri. Il governo non ha annunciato la ripresa dei lavori, ma sul sito web del municipio il 29 dicembre è stato indicato il nuovo tratto di ferrovia.
Nei giorni scorsi Shanghai ha visto le maggiori proteste di piazza dalle dimostrazioni antigiapponesi dell’aprile 2005. In migliaia sono scesi in strada giorno dopo giorno, sfidando il freddo e urlando “Proteggiamo le nostre case” e “Non vogliamo il maglev”.
Ieri la polizia ha fermato centinaia di manifestanti, caricandoli sugli autobus per portarli via, anche percuotendoli e tirandoli per i capelli. Almeno 2 giornalisti stranieri sono stati arrestati per “avere riportato notizie non legali”, ma sono stati rilasciati dopo circa un’ora.
Il governo cittadino non ha fatto commenti sulle proteste, ma oggi sul sito web dell’Ufficio municipale per l’Ambiente ha detto che “considera con grande attenzione le preoccupazioni” della popolazione e che c’è un indirizzo e-mail per ricevere “proposte e opinioni”.
Oltre a questa linea, sono in progetto altri tronchi ferroviari fino alla stazione nella parte sud, alla zona dell’Expo mondiale, a un aeroporto nella parte occidentale di Shanghai, utilizzato soprattutto per voli interni; nonché l’estensione della linea sino a Hangzhou, distante 160 chilometri.