In aumento la violenza domestica contro le donne
New Delhi (AsiaNews) – In India aumenta da anni la violenza contro le donne, ormai più diffusa in città che nelle campagne. Ora le Nazioni Unite e la compagnia farmaceutica Johnson and Johnson daranno finanziamenti all’India per programmi finalizzati a combattere le violenze domestiche contro le donne e la diffusione dell’HIV/AIDS. I fondi - stanziati anche per Vietnam, Botswana, Nigeria e Repubblica Dominicana - sono destinati a realizzare programmi che aiutino le donne contro le discriminazioni e le violenze che tuttora subiscono. Si vuole aiutare una maggiore consapevolezza e l’applicazione delle leggi che tutelano le donne, dare assistenza medica e di altro tipo.
Noeleen Heyzer, direttore esecutivo del Fondo Onu per lo sviluppo delle donne (Unifem), dice che “la violenza contro le donne e l’HIV sono pandemie che negano i diritti umani delle donne e devastano vite di individui e intere società”. Peter Piot, direttore esecutivo di Unaids, osserva che “la violenza aumenta per le donne il rischio dell’infezione HIV e la paura di reazioni violente degli uomini, sia fisiche che psicologiche, impedisce a molte donne di cercare informazioni sulla malattia, le scoraggia dal fare esami clinici e cure”.
L’ultimo Sondaggio sulla salute nazionale della famiglia, condotto dal ministero per le Donne e il benessere della famiglia, mostra che in India il 37,2% delle donne “ha subito violenza” dopo il matrimonio. L’Ufficio nazionale degli archivi criminali dice che “nel 2000 ogni giorno 125 donne subivano violenze in ambito domestico e dopo 5 anni sono diventate 160”. Nel 2005 ogni giorno sono state uccise più di 19 donne colpevoli di non avere portato abbastanza dote, 50 sono state violentate, 480 hanno subito crimini sessuali di vario tipo, dal rapimento alle molestie. A gennaio è stata approvata la prima legge contro le violenze domestiche, ma il problema è ora farla entrare nelle abitudini di parte della Nazione.
Sempre secondo questo sondaggio, “le donne prive di educazione subiscono violenze nel matrimonio più spesso delle altre. Comunque, anche il 16% di chi ha l’istruzione secondaria o superiore subisce violenze domestiche dopo il matrimonio”.
Nello Stato di Bihar ci sono le maggiori violenze fisiche, psichiche e sociali, con una percentuale del 62,2% delle donne che abitano in città e del 58,5% per chi vive in villaggi. Nel Rajasthan il 46,3% delle donne sposate lamenta violenze dopo il matrimonio. Tra le grandi città la peggiore è Chennai, dove il 40,6% delle donne lamentano abusi, mentre la migliore è New Delhi dove sono “solo” il 16,3%.
La discriminazione inizia prima della nascita, con centinaia di migliaia di feti femminili abortiti ogni anno. Il governo federale ha stanziato somme a favore delle donne.
Mons. John Baptist Thakur, vescovo di Muzaffarpur (Bihar) e presidente della Commissione episcopale indiana per le donne, dice ad AsiaNews che da anni la Chiesa opera a favore delle donne, “discriminate e vittime di violenze non solo per ragioni culturali, ma anche per ignoranza, per cui questi finanziamenti sono benvenuti e significativi in occasione del 30° anniversario del Giorno internazione delle donne in India. Le donne sono qui spesso vittime mute di violenze domestiche e il loro aumento è allarmante. La gran parte dei casi restano ignoti. E’ tragico che le violenze domestiche siano diffuse soprattutto nelle grandi città, tra classi sociali facoltose ed istruite. Queste violenze avvengono in tutte le caste e in tutte le classi sociali. La Chiesa da decenni aiuta donne e bambini fornendo loro, tra l’altro, un’istruzione di base nelle zone rurali, aiuto ad avere coscienza di se stesse, asili per le giovani mamme”.