In Italia gli ortodossi pregano nelle chiese cattoliche vuote
di Nina Achmatova
Patriarcato di Mosca: i nostri fedeli all’estero crescono anche grazie all’aiuto della Chiesa cattolica, che ci ospita nelle sue strutture. Aumenta il numero di chiese ortodosse oltre confine: oggi sono oltre 400.
Mosca (AsiaNews) – Le parrocchie cattoliche vuote in Italia ospitano spesso le funzioni religiose della Chiesa russo-ortodossa, che ancora non ha sufficienti strutture proprie all’estero. A raccontarlo è l’arcivescovo Mark di Yegorievsk, capo dell’Amministrazione delle istituzioni all’estero del Patriarcato di Mosca. “Le chiese cattoliche, che non hanno parrocchiani – racconta il vescovo in un’intervista sul sito della Chiesa russa - vengono spesso messe a nostra disposizione e la comparsa di così tanti fedeli è dovuta anche all’aiuto della Chiesa cattolica, che ci offre le sue strutture per il culto”.
Mark spiega che la Chiesa russo-ortodossa ha oltre 400 parrocchie in 52 Paesi, ma sottolinea che non tutte le comunità hanno la loro propria chiesa. “Per esempio, in Italia ci sono 49 nostre parrocchie, ma solo alcune dispongono di una chiesa”. E aggiunge: “I servizi divini si possono celebrare in luoghi diversi – aggiunge – ma è importante costruire chiese”.
Il Patriarcato di Mosca ha intrapreso una vera e propria campagna di espansione in patria, come all’estero. Nella capitale russa, ad aprile, il sindaco Sergei Sobianin ha dato il via libera alla costruzione di 200 nuove chiese. Il progetto, ricorda il sito di informazione religiosa Portalcredo.ru, sta incontrando non poche resistenze da parte della società civile, preoccupata di difendere la laicità di uno Stato di cui la Chiesa è diventata tra i maggiori alleati. Stando a dati del Patriarcato, la proporzione tra il numero di chiese e di fedeli ortodossi a Mosca è di una chiesa per ogni 35mila abitanti e in alcuni quartieri anche ogni 150mila o 200mila abitanti. Lo scopo è fornire a ogni fedele una chiesa facilmente raggiungibile a piedi dalla propria abitazione. “Duecento nuove chiese non bastano a risolvere il problema dell’insufficienza di luoghi di culto (distrutti dall’ateismo sovietico, ndr) – ha detto il Patriarca Kirill - ma cambieranno la situazione, perché avremo la possibilità di lavorare in mezzo alla gente”.
Per lo Stato l’appoggio della Chiesa, all’interno dei confini della Federazione, è di grande aiuto nella prospettiva della lotta a piaghe sociali come alcolismo, violenze interetniche e aborti. All’estero, invece, il Patriarcato – secondo alcuni analisti – è uno degli strumenti del Cremlino per ristabilire la propria influenza geopolitica sui territori dell’ex Urss e oltre. Stando a quanto riferito dallo stesso Mark, una chiesa ortodossa sta per essere aperta a Cipro e un’altra è in programma a Madrid, mentre un grande centro spirituale ortodosso sorgerà ai piedi della torre Eiffel a Parigi. Intanto, cresce il numero di chiese ortodosse in Thailandia e anche in Gran Bretagna – continua Mark – dove aumentano i parrocchiani e aprono nuove comunità.
Mark spiega che la Chiesa russo-ortodossa ha oltre 400 parrocchie in 52 Paesi, ma sottolinea che non tutte le comunità hanno la loro propria chiesa. “Per esempio, in Italia ci sono 49 nostre parrocchie, ma solo alcune dispongono di una chiesa”. E aggiunge: “I servizi divini si possono celebrare in luoghi diversi – aggiunge – ma è importante costruire chiese”.
Il Patriarcato di Mosca ha intrapreso una vera e propria campagna di espansione in patria, come all’estero. Nella capitale russa, ad aprile, il sindaco Sergei Sobianin ha dato il via libera alla costruzione di 200 nuove chiese. Il progetto, ricorda il sito di informazione religiosa Portalcredo.ru, sta incontrando non poche resistenze da parte della società civile, preoccupata di difendere la laicità di uno Stato di cui la Chiesa è diventata tra i maggiori alleati. Stando a dati del Patriarcato, la proporzione tra il numero di chiese e di fedeli ortodossi a Mosca è di una chiesa per ogni 35mila abitanti e in alcuni quartieri anche ogni 150mila o 200mila abitanti. Lo scopo è fornire a ogni fedele una chiesa facilmente raggiungibile a piedi dalla propria abitazione. “Duecento nuove chiese non bastano a risolvere il problema dell’insufficienza di luoghi di culto (distrutti dall’ateismo sovietico, ndr) – ha detto il Patriarca Kirill - ma cambieranno la situazione, perché avremo la possibilità di lavorare in mezzo alla gente”.
Per lo Stato l’appoggio della Chiesa, all’interno dei confini della Federazione, è di grande aiuto nella prospettiva della lotta a piaghe sociali come alcolismo, violenze interetniche e aborti. All’estero, invece, il Patriarcato – secondo alcuni analisti – è uno degli strumenti del Cremlino per ristabilire la propria influenza geopolitica sui territori dell’ex Urss e oltre. Stando a quanto riferito dallo stesso Mark, una chiesa ortodossa sta per essere aperta a Cipro e un’altra è in programma a Madrid, mentre un grande centro spirituale ortodosso sorgerà ai piedi della torre Eiffel a Parigi. Intanto, cresce il numero di chiese ortodosse in Thailandia e anche in Gran Bretagna – continua Mark – dove aumentano i parrocchiani e aprono nuove comunità.
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