In India non si può più ridere dei politici: gli attacchi agli spettacoli satirici
Dopo una battuta su un leader locale, il comico Kunal Kamra è stato denunciato e il club dove si è esibito vandalizzato e in parte demolito. Il suo caso si inserisce in un clima crescente di repressione contro la comicità che prende in giro i politici. Una tendenza iniziata con l'arrivo al potere del primo ministro Narendra Modi e che oggi continua con denunce, minacce e persino arresti di alcuni artisti.
New Delhi (AsiaNews) - In India non si può più ridere. Almeno non per la satira politica. Nei giorni scorsi il comico indiano Kunal Kamra ha pubblicato un video in cui prendeva in giro il vice chief minister del Maharashtra, Eknath Shinde. Durante la performance - avvenuta a inizio febbraio - il comico, senza nominare direttamente Shinde, lo definiva “gaddar” (traditore), in riferimento alla scissione del partito Shiv Sena: in seguito la fazione guidata da Shinde si è alleato con il Bharatiya Janata Party (BJP) per entrare a far parte del governo del Maharashtra.
La reazione è stata immediata: i sostenitori del partito guidato da Shinde hanno vandalizzato il locale Habitat Comedy Club di Mumbai, dove Kamra si era esibito, costringendolo alla chiusura temporanea. Sono state inoltre presentate almeno tre denunce per diffamazione e disturbo dell’ordine pubblico contro il comico, che ha rifiutato di scusarsi, affermando il suo diritto ad esprimersi liberamente.
Il chief minister del Maharashtra, Devendra Fadnavis, che appartiene alle fila del BJP, affermando che “non saranno tollerati insulti verso i dirigenti” politici, ha di fatto sostenuto gli attacchi al club di Mumbai, durante i quali la polizia non è intervenuta contro le azioni di vandalismo, ma al contrario ha arrestato alcuni spettatori come testimoni nei giorni successivi.
Le autorità municipali hanno poi demolito parte dell’edificio, sostenendo che la costruzione fosse abusiva. Il locale era già finito nei guai poco tempo prima per aver ospitato uno spettacolo condotto dal comico Samay Raina, intitolato “India's Got Latent” (un gioco di parole).
“Il nostro diritto alla libertà di parola e di espressione non deve essere usato solo per adulare i potenti e i ricchi. La vostra incapacità di prendere in giro una potente figura pubblica non cambia la natura del mio diritto. Per quanto ne so, non è contro la legge prendere in giro i nostri leader e il circo che è il nostro sistema politico”, ha scritto Kamra in seguito alla vicenda sui propri social.
Non è la prima volta che il comico viene preso di mira dalle autorità al governo per la sua attività. In passato aveva preso in giro il giornalista Arnab Goswami definito un “godi media”, ovvero una sorta di portavoce del governo. A Kamra fu vietato per un certo periodo di imbarcarsi sui voli aerei per le critiche al giornalista. Di recente il comico, diventato uno strenuo sostenitore della libertà di parola, ha sottolineato il posizionamento dell’India al 159° posto su 180 Paesi per la libertà di stampa, secondo Reporters Without Borders.
Ma il suo caso non è isolato. Al contrario, si tratta di una tendenza iniziata poco dopo l’arrivo al potere del primo ministro Narendra Modi, appartenente al BJP, nel 2014. L’anno successivo hanno cominciato a essere registrate una serie di denunce contro il collettivo AIB perché l’utilizzo di parolacce negli spettacoli era giudicato “contro i valori indiani”. Nel 2020, Agrima Joshua è stata oggetto di minacce di morte e stupro per un video di stand-up in cui avrebbe fatto battute su Chhatrapati Shivaji, imperatore maratha. In realtà si è poi scoperto che i commenti incriminati erano relativi a una statua del maragià in costruzione.
Nel 2021, in Madhya Pradesh, Munawar Faruqui è stato denunciato dal figlio di un parlamentare del BJP e in seguito arrestato per aver fatto commenti su alcune divinità indù. Il comico ha trascorso oltre un mese in carcere. Anche Vir Das, lo stesso anno, dopo un’apprezzata performance al Kennedy Center di Washington, ha dovuto affrontare diverse denunce da parte della polizia ed è stato arrestato in seguito a una denuncia da parte di un portavoce del BJP per presunta diffamazione e insulto al Paese. Sempre nel 2021 Kamra e Faruqui hanno dovuto annullare alcuni dei loro spettacoli in diverse città perché gruppi di destra minacciavano azioni violente, e le autorità locali non hanno garantito nessun tipo di protezione ai comici.
“INDIAN MANDALA" È LA NEWSLETTER DI ASIANEWS DEDICATA ALL'INDIA
VUOI RICEVERLA OGNI VENERDI’ SULLA TUA MAIL? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER A QUESTO LINK
05/09/2018 08:52