08/09/2006, 00.00
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In Cina "una Chiesa che sorprende": speciale di Mondo e Missione

Parlano vescovi importanti (come Jin Luxian, vescovo di Shanghai) e testimoni della persecuzione, come padre Tan Tiande di Guangzhou, preti con incarichi significativi, suore e religiosi che, con discrezione e tenacia, testimoniano il Vangelo della carità pur in un contesto che impedisce la realizzazione di opere sociali.

Milano (AsiaNews) – "Ogni tanto qualcuno me lo chiede: ma tu appartieni alla Chiesa ufficiale o a quella clandestina? Io rispondo: alla Chiesa di Cristo". Le parole di Martha Yang, cinquantenne di Pechino, sono emblematiche. Anche perché non si tratta di una laica qualsiasi: Martha insegna patrologia e spiritualità al seminario diocesano della capitale. Una donna che sente fortissimo – e non solo per averci studiato teologia – il legame con Roma e con quello che essa rappresenta. Un mese dopo la morte di Giovanni Paolo II, era in piazza san Pietro con un gruppo di fedeli e uno striscione "Pellegrini di Pechino".

Martha Yang è una delle voci della Chiesa cattolica cinese che Gerolamo Fazzini ha incontrato nel suo viaggio in alcune delle principali città dell'immenso Paese: Guangzhou, Xi'an, Shanghai, Hangzhou, Pechino. Da quel viaggio è nato il servizio speciale "Cina: una Chiesa, mille sorprese", pubblicato sull'ultimo numero (agosto-settembre) di Mondo e Missione, mensile del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime).

Nello speciale di Mondo e Missione la Chiesa cinese si racconta. Parlano – anticipa la rivista - vescovi importanti (come Jin Luxian, vescovo di Shanghai), preti con incarichi significativi, suore e religiosi che, con discrezione e tenacia, testimoniano il Vangelo della carità pur in un contesto che impedisce la realizzazione di opere sociali. Sfilano i testimoni della persecuzione, come padre Tan Tiande di Guangzhou, che ha passato trent'anni ai lavori forzati. Ma anche tanti laici comuni: docenti universitari, imprenditori, pensionati, giovani… "È – scrive Mondo e Missione - la Chiesa ordinaria, quella che di solito non fa notizia (per i quotidiani di casa nostra sembrano esistere solo i rapporti Roma-Pechino). Voci, testimonianze, aneddoti, raccolti dalla viva voce di protagonisti di storie di sofferenze e grandi fatiche, ma anche di grande coraggio e determinazione. Emerge un quadro sorprendente, una realtà complessa e affascinante, in movimento. Mettere a fuoco la quale significa andare ben oltre l'immagine stereotipata di due blocchi contrapposti e impenetrabili (di qui la "Chiesa patriottica", di là quella "clandestina"). La Chiesa cinese è travagliata da difficoltà immense (scarsità di mezzi economici, mancanza di personale adeguatamente formato) e tuttavia sta vivendo con coraggio la sfida di affrontare la modernità incalzante. Una modernità che, mentre si va sgretolando la credibilità del Partito e la forza dell'ideologia comunista, porta con sé nuove minacce (il mito della ricchezza facile, il consumismo, la frantumazione dei rapporti…). Ma che non può soffocare la domanda di Dio che si agita anche nel cuore del popolo cinese".

 

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