In Cina il 90% delle esecuzioni capitali del mondo
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Nel 2003 la Cina ha eseguito il 90% delle esecuzioni capitali di tutto il mondo, mettendo a morte 5 mila persone. Lo denuncia il gruppo contro la pena di morte "Nessuno tocchi Caino" che nei giorni scorsi ha pubblicato un rapporto sulla pena di morte nel mondo.
L'organizzazione afferma che gli altri Stati in cui vige la pena capitale sono 60 nel mondo hanno condannato a morte 500 persone. Al secondo posto in questa tragica classifica si trova l'Iran, dove nello stesso anno sono state eseguite 154 condanne. Segue l'Iraq di Saddam Hussein, che nei primi 3 mesi del 2003 ha messo a morte 113 individui.
In Cina la pena di morte viene comminata per crimini che vanno dall'omicidio alla rapina, dalla frode fiscale fino al piccolo furto. Gli attivisti per i diritti umani denunciano che ci sono stati carcerati condannati a morte per crimini che, al tempo in cui erano stati commessi, non erano punibili con la massima pena. Altri avevano solo 16 anni al momento dei misfatti contestati.
La scorsa settimana i media di Stato cinesi hanno riferito che è stata presentata una proposta restrittiva in materia: un emendamento di legge alla Corte popolare dell'organizzazione legislativa propone di togliere ai tribunali locali il potere di comminare la pena di morte senza riferire alla Corte suprema di Pechino.