In Asia il 15% della popolazione sopravvive con meno di un dollaro al giorno
Manila (AsiaNews) – In Asia 614 milioni di persone – pari al 15% della popolazione del continente – sopravvivono con meno di un dollaro al giorno, povertà e fame restano tuttora diffuse in particolare nelle aree rurali. Lo riferisce la Banca per lo sviluppo asiatica (ADB), che sottolinea la situazione di estrema indigenza delle aree rurali a dispetto della crescita economica in molti Paesi del continente nelle ultime 3 decadi.
Il dato è stato diffuso lo scorso 9 agosto dall’ADB e dall’Istituto di ricerca internazionale sulle politiche alimentari (IFPRI), nel corso di una conferenza organizzata a Manila, dove sono stati analizzati “nuovi metodi di approccio volti a sostenere i più poveri, concentrati nelle aree rurali e che dipendono dall’agricoltura per la propria sopravvivenza”. Joachim von Braun, direttore generale del IFPRI, invita ad “aiutare quanti sono in difficoltà”, per questo vanno predisposte misure di “protezione sociale innovative che promuovano una crescita agricola e rurale”.
Entro il 2015 il continente asiatico ospiterà metà della popolazione povera al mondo, di cui i tre quarti vivono nelle aree agricole e rurali; al contempo, stando alle previsioni, l’Asia contribuirà quasi alla metà della produzione economica del pianeta. “Ironia della sorte, la crescita economica dell’est asiatico – afferma C. Lawrence Greenwood, vicepresidente ADB – contribuisce a incrementare il gap fra i ricchi che vivono in città e i poveri delle aree rurali”. Egli chiede per questo “nuovi programmi” di sviluppo che siano in grado di “affrontare le crescenti sfide”, incluso il rapido cambiamento nelle strategie del mercato globale per i beni di prima necessità come “frutta, verdura o latticini, i carburanti biologici o attività nel settore del terziario che possano diventare fonte di guadagno per i contadini”.
La banca per lo sviluppo intende promuovere nuove forme di sostegno nel settore delle risorse naturali e dell’agricoltura, per le quali l’ADB ha già messo in campo 800 milioni di dollari lo scorso anno, a fronte di uno stanziamento nel 2003 inferiore ai 200 milioni.
Nel frattempo il governo filippino ha salvato 41.200 bambini, vittime dello sfruttamento del lavoro minorile: secondo un rapporto dell’ufficio del lavoro di donne e giovani (BWYW) molti di questi erano occupati nel settore dell’industria, in particolare quella dello zucchero.
05/12/2022 14:10
07/12/2004