21/07/2004, 00.00
CINA
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In 30milioni con meno di un dollaro al giorno

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sono 800mila in più i cinesi che nel 2003 hanno vissuto con meno di un dollaro al giorno. Per la prima volta in quasi 20 anni di aperture e sforzi per alleviare la povertà – afferma Liu Jian, vice-direttore dell'Ufficio per l'alleviamento della povertà e lo sviluppo del Consiglio di Stato - il numero dei poveri in Cina è aumentato anziché diminuire.

Nel 2003, si è registrato un aumento di 800mila poveri con un reddito annuale pro-capite al massimo di 637 yuan (circa 77 dollari). La media mondiale è di 2.622 (circa 317 dollari). Il quadro si fa più critico in alcune province arretrate o soggette a disastri naturali – Anhui, Heilongjiang, Henan, Shaanxi, Sichuan.

Secondo il funzionario del governo, l'anno scorso il numero dei poveri senza cibo sufficiente e vestiti adeguati è salito a 29milioni, pari al 3% della popolazione. A incidere è stato anche il calo degli aiuti e dei beni di prima necessità negli ultimi anni: tra il 1994 e la fine degli anni'90, ogni anno il governo assicurava vestiti e cibo a 6milioni di poveri, scesi a meno di 2milioni nei primi 2 anni del 2000.

La corruzione incide notevolmente nella raccolta fondi, di cui una parte viene meno soprattutto a causa dei funzionari locali. Secondo il Quotidiano del Popolo (Renmin Ribao), un rapporto realizzato da un organo di controllo governativo ha mostrato che dal 1997 alla prima metà del 1999 su 48,8miliardi di yuan (quasi 5 miliardi di euro) destinati ad alcune contee, 4,343 miliardi sono stati sottratti in maniera indebita, trasferiti o usati per altri scopi. Inoltre, secondo la stessa fonte, con 30miliardi all'anno di fondi in eccesso stanziati negli ultimi anni dallo Stato e da organizzazioni internazionali e non governative, ogni povero cinese avrebbe in tasca 1000 yuan all'anno.

Attualmente, in Cina oltre i poco meno di 30milioni di cinesi che si trovano in condizioni di assoluta indigenza, 60milioni non sono usciti completamente dalle condizioni di povertà e potrebbero ricaderci in caso di calamità naturali o responsabilità umane.

A peggiorare il quadro della situazione, si registra anche una crescente disparità all'interno della popolazione più disagiata, tra poveri e contadini. Liu Jian ha confrontato i dati del 1992 - quando i contadini guadagnavano circa 2 volte e mezzo rispetto ai poveri delle aree rurali - e quelli dell'anno scorso - quando gli introiti dei contadini erano 4 volte quelli dei poveri.

Secondo Wei Jie, direttore esecutivo del Centro nazionale per la ricerca economica presso l'Università Qinghua di Pechino, queste variazioni erano prevedibili a causa dell'urbanizzazione e industrializzazione della Cina: "Molti contadini emigrano nelle città per lavorare e danno il maggiore contributo all'aumento del reddito medio dei contadini". I lavoratori migranti delle campagne continuano a essere considerati contadini finché non lo Stato non cambia loro la residenza. "Di solito – continua l'esperto - quelli che restano nei villaggi non sono qualificati e costituiscono la gran parte della popolazione povera".

Altri dati disponibili nel Rapporto 2003 sullo sviluppo umano a cura del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), evidenziano che tra il 1990 e il 2002, il 16,6% dei cinesi viveva con meno di un dollaro al giorno il e il 46,7% con meno di 2 dollari al giorno. Tra il 1999 e il 2001, l'11% dei cinesi era malnutrito e tra il 1995 e il 2002, l'11% dei bambini cinesi al di sotto dei 5 anni era sottopeso. Nel 2000, il 25% della popolazione cinese (di cui il 34% di quella rurale) non aveva accesso all'acqua potabile, mentre il 60% ad adeguati sistemi sanitari. Nel 2001, su 1000 nati vivi, il tasso di mortalità infantile al di sotto di un anno era di 31, quella al di sotto dei 5 anni di 39. (MR)

 

 

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