Il “terzo Kim” va in Cina da solo: successione legata all’obbedienza
“Sembra che Kim Jong-un debba recarsi in Cina da solo – spiega la fonte di AsiaNews – e i servizi di intelligence della Corea del Sud suggeriscono che la missione potrebbe aver luogo al più presto, subito dopo le festività per il Nuovo anno lunare (che cade il 3 febbraio, ndr), quindi prima di meta' febbraio”.
I preparativi della visita sarebbero già stati completati dalla Corea del Nord, malgrado non vi siano prove visibile di misure più stringenti della sicurezza. A rafforzare l’ipotesi contribuisce anche l’assenza del terzogenito e di suo zio, Jang Song-thaek (potente vicepresidente della Commissione nazionale di Difesa e “tutore” del giovane), dalle visite di routine presso gli impianti produttivi e i siti militari effettuate negli ultimi giorni dal “Caro Leader”.
Secondo la fonte i due, che ricoprono entrambi alte cariche militari, “non sono presenti in queste visite perché impegnati nella preparazione della missione. Non dimentichiamo che queste gite in campo militare sono una tradizione fondamentale con cui la dinastia Kim stringe da sempre i propri legami con i soldati. Sono loro i garanti della continuità del potere nella famiglia”.
Per essere assenti dalla routine, dunque, “i due o sono caduti in disgrazia o sono pronti per emanciparsi dal dittatore. Va detto che i loro destini sono incrociati, perché Kim e Jang saranno costretti a spalleggiarsi dopo la morte di Kim Jong-il per evitare vendette interne alla famiglia”. In questa ottica, dunque, sarebbe pronto l’incontro fra il presidente cinese Hu Jintao e il suo successore Xi Jinping con il “Terzo Kim”.
Un vertice del genere è inevitabile. La Corea del Nord deve la propria sopravvivenza economica e sul piano internazionale esclusivamente alla Cina, che si comporta da almeno sei decenni come il padre nobile di Pyongyang. Negli ultimi anni i rapporti si sono però raffreddati: gli esperimenti atomici e l’autarchia di Kim Jong-il hanno infastidito molto Pechino, che ha cercato senza risultato di ricordare al dittatore chi comanda.
L’altra ipotesi, conclude infatti la fonte di AsiaNews, “è che il viaggio solitario di Kim Jong-un sia una convocazione da parte di Hu, che non vuole nella partita anche il padre considerato oramai fuori gioco. Pechino potrebbe voler legare il riconoscimento dinastico con una maggiore obbedienza da parte del futuro dittatore, e per farlo ha bisogno di spaventarlo da molto vicino”.
24/08/2020 08:59
25/04/2020 11:26