Il “terzo Kim” in Cina da solo, Pechino accetta la successione
di Joseph Yun Li-sun
Arrivato in treno come il padre, ma senza di lui, Kim Jong-un dovrebbe incontrare il vice-presidente e futuro leader cinese Xi Jinping. Una fonte di AsiaNews: “Oltre alla successione, la Cina sembra aver accettato il ritorno ai processi pubblici e alle epurazioni lanciate dal delfino per stringere la sua morsa sul Paese”.
Seoul (AsiaNews) - Kim Jong-un, terzogenito del dittatore nordcoreano Kim Jong-il e suo successore designato, è arrivato questa mattina in Cina per una visita semi-ufficiale. L’ingresso del “delfino” nel Paese – il miglior alleato di Pyongyang sin dalla separazione della penisola coreana – ha un altissimo valore simbolico: non è accompagnato dal padre, e questo vuol dire che Pechino ha accettato la sua successione al trono del Paese.
Una fonte di AsiaNews in Corea del Sud commenta: “Il ragazzo deve aver finalmente convinto il padre che è in grado di gestire anche i rapporti con la Cina, al momento l’unico sostenitore della distrutta economia nordcoreana. Ma questa visita significa anche che i leader cinesi approvano le epurazioni politiche e il ritorno ai processi di massa che Jong-un ha rilanciato con forza nell’ultimo anno”.
In effetti, dalla Corea del Nord arrivano immagini di un processo in piazza contro tre piccoli criminali, una pratica che i regimi hanno sempre usato per tenere a bada gli oppositori. Il “Caro Leader” Kim Jong-il, provato dall’età e da una malattia al pancreas, li aveva interrotti. Secondo la fonte, “non poteva in alcun modo provocare ancora di più la popolazione dopo la distruzione che ha portato nel Paese. Il figlio, invece, usa il pugno di ferro per assicurarsi paura dal popolo e fedeltà dall’esercito. E Pechino non ha intenzione di fermarlo”.
Il giovane, secondo le agenzie di stampa sudcoreane, sarebbe arrivato a bordo di un treno a Tumen nella provincia cinese di Jilin, che si trova ai confini con la Corea del Nord. Il governo cinese non ha ancora, per ora, confermato la visita: insieme al delfino ci sarebbe lo zio – e “padrino” politico - Jang Sung-taek: Kim Jong-il avrebbe infatti imposto al figlio un tutore per tenerlo a bada e farlo crescere da un punto di vista diplomatico.
Molta attesa anche per sapere chi, fra i leader cinesi, incontrerà la delegazione coreana. Secondo il professor Yoo Ho-yeol (docente all’Università di Corea) sarà il vice-presidente Xi Jinping, anche lui destinato a divenire presidente della Cina. Secondo il docente, “è impossibile che venga accolto da Hu Jintao anche per una questione di posizioni politiche: Hu è presidente del Paese e del Partito, mentre il giovane Kim è il vice di suo padre. Anche per questo, l’incontro con il vice-presidente Xi è più corretto anche da un punto di vista dell’etichetta”.
Inoltre, “i due hanno molto di cui parlare. Allo stato attuale sono destinati a guidare entro un paio d’anni i rispettivi Paesi, e sanno che dovranno avere a che fare l’uno con l’altro per molto tempo. Quindi un incontro preliminare, di studio, è utile a entrambi”.
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