Il voto del Metn favorisce l’opposizione, ma riduce il potere di Aoun
Beirut (AsiaNews) – L’opposizione libanese ha guadagnato un seggio in più al parlamento, nelle elezioni tenutesi ieri nel Metn e a Beirut per rimpiazzare due posti lasciati vuoti dall’uccisione di due deputati. La vittoria di piccola misura del candidato di Aoun nel Metn mette in difficoltà le rivendicazioni alla presidenza dell’ex generale.
Le elezioni nelle due circoscrizioni dovevano designare i candidati per sostituire Pierre Gemayel, ministro maronita, ucciso nel novembre scorso, e Walid Eido, un musulmano sunnita, ucciso in un attacco terrorista lo scorso giugno. Entrambi facevano parte della coalizione governativa schierata contro l’influenza della Siria negli affari libanesi.
Il voto più significativo era nel Metn, la regione a nord-est di Beirut, a maggioranza cristiana, dove si sono sfidati Amin Gemayel, padre di Pierre ed ex presidente della repubblica, e Kamil Khoury, sostenuto dal leader cristiano dell’opposizione Michel Aoun.
Aoun, già capo del governo nel l'88-89 e netto nemico della Siria, ha espresso più volte il suo desiderio di candidarsi a presidente del Libano, alleandosi anche con Hezbollah e sciiti e ricevendo perfino gli apprezzamenti di Damasco. Egli rivendica di avere il sostegno di tutta la comunità cristiana, in particolare di quella maronita, importante per entrare fra i candidati presidenziali.
La vittoria di ieri del suo candidato rafforza di un seggio in più l’opposizione, ma riduce le pretese dell’ex generale di poter contare sull’appoggio del “70% dei cristiani”. Infatti i risultati di ieri mostrano che Kamil Khoury ha vinto per 39.534 voti contro i 39.116 di Gemayel.
Diversi analisti vedono nel confronto di ieri fra Gemayel e Aoun un simbolo della lotta intestina nel campo cristiano per accedere alla presidenza, contro la quale il Sinodo dei vescovi maroniti ha spesso messo in guardia.
L’elezione a Beirut non ha avuto grandi problemi: il candidato pro-governo Mohammad Amin Itani ha vinto con l’85%.
In entrambe le votazioni, la partecipazione è stata bassa: 46% nel Metn; 19% a Beirut. Il premier Sinora ha comunque dato un giudizio positivo sulle elezioni, svoltesi in maniera largamente pacifica: “La democrazia libanese – ha detto – sconfiggerà il terrorismo”. Il Libano, con Israele e l’attuale Iraq, è uno dei pochi paesi democratici del Medio Oriente.