06/08/2005, 00.00
ISRAELE - LIBANO
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Il vescovo maronita di Haifa per il ritorno dei libanesi esiliati in Israele

Mons. Sayah: "Devono poter tornare a casa". L'ex generale Lahad: "Speriamo nel sostegno dei libanesi antisiriani".

Haifa (AsiaNews) – La questione dei libanesi rifugiatisi in Israele dopo il ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale, nel maggio del 2000, è un problema che merita attenzione e "deve essere considerato obiettivamente". È quanto ha dichiarato ad AsiaNews mons. Paul Sayah, vescovo maronita di Haifa e di Terra Santa e vicario patriarcale in Giordania. Israele ha controllato il Libano meridionale dal 1985 al 2000, con il supporto dell'Esercito del Libano del Sud, comandato dal generale Antoine Lahad, dissidente cristiano maronita accusato dai sostenitori della Siria di essere filo-sionista. Con il ritiro israeliano 5 anni fa, oltre 7 mila libanesi sono fuggiti in Israele, per paura di ritorsioni da parte di Beirut spalleggiata da Damasco. Lahad, che ora gestisce un ristorante a Tel Aviv, spera, assieme ad altri concittadini in esilio in Israele, di potere fare presto ritorno in patria grazie al ritiro siriano dal Libano. Lahad e molti sostenitori di quello che fu l'Esercito del Sud del Libano sono considerati dei traditori, delle spie d'Israele soprattutto da Hezbollah e dalla Siria. "Molte famiglie libanesi, assillate dalla paura, hanno trovato rifugio in Israele nel maggio 2000 perché costrette a scappare dal Libano: perché dovremmo considerarli tutti spie?", si chiede mons. Sayah, sostenendo di interessarsi all'aspetto umanitario del problema.

Sono rimasti in Israele circa 2500 libanesi, gli altri sono tornati in Patria, molti sfidando il rischio o la certezza di essere arrestati. "Anche coloro che sono rimasti in Israele – continua il vescovo – vogliono ritornare a casa e assaporano ogni giorno l'amarezza dell'esilio". Mons. Sayah chiede alle autorità libanesi di prendere in considerazione il problema, chiedendo che venga estesa anche ad altri l'amnistia di cui hanno beneficiato alcuni libanesi tornati in patria.

L'ex generale Lahad ha dichiarato, in una recente intervista al Jerusalem Post, di sperare nella crescita di potere di Michel Aoun, il generale antisiriano da poco tornato a Beirut dall'esilio in Francia. (JH)

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