Il tribunale texano deciderà se ha competenza sulla Yukos
Milano (AsiaNews) - E' attesa i questi giorni un'importante decisione del. giudice Letitia Clark, del tribunale fallimentare texano, che dovrà decidere se è di competenza statunitense, e quindi sua, la vicenda della società petrolifera russa Yukos. La Yukos ha riserve provate per 13'730 miliardi di barili di petrolio (più di quelle dell'Algeria), tutte in Russia e principalmente in Siberia.
Secondo William Butler, professore di diritto all'università di Londra, che ha testimoniato lo scorso 17 febbraio, la Yukos avrebbe dovuto presentare istanza di fallimento nel proprio Paese, come qualsiasi impresa che non è in grado di far pronte ai propri impegni. Butler è intervenuto su richiesta della Deutsche Bank, citata in giudizio per aver finanziato l'acquisto di beni appartenenti alla Yukos. Secondo la Deutsche Bank il tribunale texano non è competente per giurisdizione in quanto la Yukos non ha beni negli Stati Uniti a parte due conti correnti bancari e la residenza del suo ex responsabile finanziario. Ma mentre la Yukos afferma di non poter ottenere un equo trattamento dalla giustizia russa in una battaglia per un arretrato di imposte di 27,5 miliardi di dollari che non riesce a pagare e che le impedisce ogni attività d'impresa, Butler sostiene che non esiste alcun trattato che imponga l'esecutività di un'ingiunzione di un tribunale americano relativamente a delle tasse dovute in Russia. In altri termini un giudice americano non può emettere ingiunzioni ad un tribunale russo relativamente a tasse dovute in Russia da una società russa.
Nell'udienza di fronte al giudice Clark la Yukos ha argomentato che, poiché la società disponeva di una filiale negli Stati Uniti e di due conti correnti, il fallimento è di competenza del tribunale americano. A sostegno di tale tesi l'avvocato della Yukos, Hugh Ray, ha asserito che la Yukos ha trasferito 27 milioni di dollari in due conti bancari aperti dalla sua nuova filiale americana. Così facendo, ha detto, la società aveva l'intenzione di rinforzare la presenza negli Stati Uniti e perciò rafforzare la propria richiesta che il caso venga discusso da un tribunale americano.
I legali della Deutsche Bank hanno però dimostrato che i documenti presentati dalla Yukos erano stati retrodatati al solo fine di rafforzarne le tesi. Bruce Misamore, responsabile finanziario della Yukos trasferitosi in America agli inizi dello scorso dicembre, ha dovuto ammettere che i documenti confermanti la transazione erano stati redatti solo alcune settimane dopo che la Yukos era stata dichiarata fallita dal tribunale russo il 14 dicembre 2004. Misamore ha però affermato che la discrepanza era solo nella documentazione perché 480'000 dollari erano stati effettivamente trasferiti il 14 dicembre e che il resto era pervenuto il giorno dopo.
Del caso si è occupata lo scorso 17 febbraio anche la Commissione esteri del senato americano che ha interrogato Steve Theede, succeduto a Mikhail Khodorkovsky alla guida della Yukos e Tim Osborne, amministratore delegato della Menatep, la società finanziaria di controllo della Yukos. All'udienza della Commissione è stata ascoltata anche la da poco designata alla carica di Segretario di Stato (ministro degli Esteri), Condoleezza Rice. Ella ha affermato che la democrazia in Russia sta retrocedendo e che, nel bilancio americano, è previsto un taglio nell'assistenza del governo statunitense alla Russia. La Rice ha poi affermato che è 'sua intenzione tenere sotto controllo la situazione nei prossimi 6/12 mesi.