Il tribunale di Tokyo condanna a due anni l’attivista anti - caccia alle balene
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il tribunale di Tokyo condanna a due anni con la condizionale Peter Bethune, attivista dei “Pastori del mare”, un gruppo che combatte la caccia alle balene, per aver ostacolato le attività della flotta di baleniere giapponesi nell'oceano Antartico. Il verdetto è stato pronunciato oggi e grazie alla formula della condizionale Bethune sarà presto rimpatriato.
La decisione ha suscitato le proteste dei sostenitori della caccia ai cetacei, che considerano la carne di balena una alimento fondamentale della cucina tradizionale giapponese. Questa mattina una dozzina di manifestanti in kimono si è radunata davanti al tribunale gridando slogan come “dategli una vera punizione” e “merita la pena capitale”.
Lo scorso gennaio, il catamarano dell’attivista neozelandese – una struttura futuristica e modernissima - è stato tagliato in due da una scialuppa della baleniera Shonan Maru 2. Il mese seguente, Bethune ha cercato di vendicarsi assalendo da solo la nave e aggredendo con del burro rancido il capitano. Secondo i Pastori del mare, Bethune voleva arrestare il capitano della nave per tentato omicidio degli attivisti e chiedere il conto per il catamarano, circa 3 milioni di dollari. Ma una volta sulla nave egli è stato arrestato e portato in Giappone.
Durante il processo Bethune ha sempre ammesso di aver ostacolato il commercio, possedere illegalmente un coltello, essere salito sulla Shonan Maru 2 nell’Antartico e di aver ferito un marinaio lanciandogli contro una bottiglia con acido butirrico.