Il tribunale Onu libera la cognata di Pol Pot: problemi di salute
Phnom Penh (AsiaNews/ Agenzie) - Il tribunale Onu per i crimini di guerra in Cambogia, dichiara Ieng Thirit, cognata del dittatore Pol Pot, non processabile per problemi di salute. La donna, 80 anni, è stata rilasciata ieri, ma ha dovuto consegnare alle autorità il passaporto e la carta di identità. La Thirit soffre di una malattia degenerativa simile al morbo di Alzheimer. Secondo il tribunale non è idonea a sostenere le sedute e vivrà in regime di semi libertà.
Sorella di Khieu Ponnary, moglie di Pol Pot, Ieng Thirt è insieme al marito Ieng Sary è fra i leader del movimento ultra maoista che dal 1975 al 1979 ha ucciso oltre due milioni di persone, circa un quarto della popolazione cambogiana. Ministro degli Affari sociali del regime, la Thirit è fra i pochi imputati del processo per gli atroci crimini commessi dai Khmer rossi. La donna è accusata di genocidio, torture e crimini contro l'umanità.
La notizia della liberazione ha scatenato sgomento fra le famiglie delle vittime e i pochi sopravvissuti ai campi di sterminio e alle uccisioni di massa del regime. "Non posso oppormi al giudizio della corte - afferma Bau Meng, 71 anni, ex detenuto del carcere di Tuol Sleng, la famigerata S 21 - ma è ora difficile avere giustizia da questo tribunale".
Arrestata nel 2007 insieme al marito, la Thirit ha sostenuto Pol Pot fino alla sua morte nel 1997. In questi anni l'ex Khmer rossa ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nelle atrocità commesse durante il regime e si è sempre rifiutata di collaborare con il tribunale. A tutt'oggi l'unico ad aver ammesso le sue colpe è Kaing Guek Eav, meglio conosciuto con il nome di "compagno Duch". L' ex comandante del carcere di Tuol Sleng è stato condannato all'ergastolo il 18 agosto 2012. Al momento è in corso un secondo processo contro altri tre leader Khmer rossi: Nuon Chea, conosciuto con il soprannome di "Fratello numero due"; Khieu Samphan, ex capo di Stato della Kampuchea Democratica; Ieng Sary, ex ministro degli Esteri del regime.
In questi anni in molti hanno criticato il Tribunale Onu per corruzione e inefficienze. Le sue indagini hanno colpito - in parte - solo i simboli del regime ma non hanno garantito vera giustizia al popolo cambogiano. Pol Pot è morto nel 1998 per malattia e non ha mai subito processi né incriminazioni per le atrocità commesse sotto il suo comando. Inoltre, molti dei vecchi funzionari di secondo piano e vecchi quadri del movimento maoista sono ancora oggi liberi e in molti casi ricoprono importanti ruoli di governo.