Il tempio di Shaolin "Patrimonio dell’umanità", ma è divenuto un sito turistico
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il tempio di Shaolin, antico monastero buddista zen e culla dell’arte marziale kung fu, è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’umanità. La decisione è stata presa nel corso dell’incontro del 34° incontro dell’apposito Comitato dell’Unesco a Brasilia, il 1° agosto, che ha dichiarato che la storica costruzione ha una grande bellezza artistica ed è un importante centro culturale e storico.
Il monastero, sul Monte Songshan a Dengfeng, nella centrale provincia dell’Henan, è composto di 11 edifici principali, tra i quali il Tempio Shaolin vero e proprio, l’Osservatorio, l’Accademia Songyang, le Torri Taishi e il tempio Zhongyue. Esiste da oltre duemila anni e le sue strutture mostrano gli stili succedutisi nella Cina antica. Inoltre la sua storia è anche la storia della religione cinese antica, ma anche della filosofia, costumi e sviluppo scientifico del Paese.
Shi Yongxin, abate del tempio, ha commentato che il riconoscimento dell’Unesco è un privilegio. “Per i monaci – ha spiegato – è meraviglioso vivere in un luogo riconosciuto quale Patrimonio dell’Umanità, ma allo stesso tempo diventa maggiore la nostra responsabilità di proteggere il tempio”. “Ora spero che nella lista Unesco dei patrimoni intoccabili sia aggiunto anche il kung fu di Shaolin”
Peraltro la gestione del tempio negli ultimi anni è stata molto criticata, con l’accusa di averlo trasformato in un fenomeno soprattutto turistico, con spettacoli ispirati alle arti marziali che fanno il giro del mondo ma con scarsa attenzione alla tradizione e alla fede religiosa.
Anche le autorità locali appaiono attente soprattutto ai risvolti turistici di questo riconoscimento. Zhu Jianping, dirigente dell’Ufficio turistico di Dengfeng, spiega che ora verranno più visitatori e che saranno organizzate un maggior numero di visite guidate.
L’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità anche la China Danxia Landform, che comprende 6 zone naturali montuose in diverse province che poggiano su un’unica piattaforma, il cui nucleo è esteso 73.945 ettari, ritenuta esemplare della geomorfologia della Cina, quali i Monti Langhsan e Wanfoshan (Hunan) e il Monte Danxiashan (Guangdong). Sono ora 40 i monumenti o bellezze naturali cinesi in questa speciale lista. L’Unesco ha anche lodato la Cina come il Paese che ha compiuti i maggiori progressi nella tutela di questi luoghi.