Il tempio di Preah Vihear torna a far salire la tensione tra cambogiani e tailandesi
Dopo gli scontri che a ottobre sono costati la vita a quattro militari, crea allarme l’ingresso di un centinaio di soldati thai nella zona contesa, ma entrambi i governi gettano acqua sul fuoco.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Improvviso salto di tensione al confine tra Cambogia e Thailandia per l’ingresso di un centinaio di militari tailandesi nell’area vicina al tempio di Preah Vihear, area sulla quale i due Paesi reclamano la sovranità e che a ottobre è stata al centro di scontri costati la vita a quattro militari.
I soldati tailandesi penetrati ora nella zona sono stati fronteggiati da quelli cambogiani, ma entrambi i governi hanno subito rilasciato dichiarazioni miranti a evitare scontri. “Noi – ha detto il portavoce del governo cambogiano – stiamo trattando per far rientrare i tailandesi all’interno dei loro confini. Non vogliamo nuove violenze”. Da parte sua, il comandante militare tailandese dell’area, generale Kanok NetraKaveysana, ha parlato di spostamenti di routine. “Entrambe le parti - ha sostenuto – muovono i loro uomini di tanto in tanto. Noi informiamo i nostri amici cambogiani dei nostri movimenti e viceversa”.
Oggetto della contesa tra i due Paesi è l’antico tempio indù di Preah Vihear, del XII secolo. La tensione fra i due Paesi si è acuita lo scorso agosto, dopo che a luglio l’Unesco ha dichiarato il luogo patrimonio mondiale dell’umanità. Situato su un collina, esso appartiene alla Cambogia in base a una decisione della Corte di giustizia internazionale del 1962. Il contrasto riguarda l’area circostante, vasta poco più di 4,5 chilometri quadrati, della quale i due Paesi, in assenza di confini precisi, rivendicano zone più o meno ampie.
Dopo gli scontri di ottobre, Thailandia e Cambogia hanno raggiunto un accordo per arrivare a una comune demarcazione del confine.
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