Il tasso di cambio della giunta birmana fa “sparire” 10 milioni di dollari in aiuti dall’Onu
New York (AsiaNews/Agenzie) – Le Nazioni Unite denunciano “perdite significative” nel distribuire aiuti alle popolazioni birmane colpite dal ciclone Nargis. Tali perdite – circa 10 milioni di dollari Usa – sono dovute a uno spropositato tasso di cambio fissato dalla giunta.
John Holmes, sottosegretario Onu per gli affari umanitari ha spiegato “il serio problema”: la perdita “significativa” dovuta al fatto che dallo scorso giugno (un mese dopo la devastazione del ciclone Nargis) il tasso di cambio ufficiale è cresciuto in modo spaventoso. Gli aiuti sono stati dati in dollari Usa, cambiati in moneta locale, il kyat. Il cambio di mercato è di 1100 kyat per un dollaro, ma nelle transazioni con il Myanmar, e nel pagamento di servizi offerti dalla giunta, l’Onu ha usato un cambio di 880 kyat per un dollaro, portando alla “perdita di circa 10 milioni di dollari.
Holmes ha spiegato la situazione all’Onu, di ritorno da una visita nel delta dell’Irrawaddy, la zona colpita. Egli ha detto che la situazione sta migliorando e che quasi tutti coloro che sono stati colpiti dal ciclone hanno potuto ricevere cibo e riparo.
Il cyclone Nargis che ha colpito la zona costiera del Myanmar nel maggio scorso, ha fatto oltre 140 mila morti. Secondo il rappresentante Onu almeno 2,5 milioni di persone hanno ancora bisogno di assistenza.
Subito dopo il disastro la giunta ha rifiutato ogni aiuto dall’esterno. In seguito ha accettato aiuti sotto la supervisione dell’Asean (Associazione dei Paesi del sud-est asiatico).
Holmes non ha escluso che nell’innalzamento del tasso di cambio sia proprio il governo birmano a guadagnarci.
Per le vittime del cyclone Nargis l’Onu ha domandato 482 milioni di dollari alla comunità internazionale.