Il riavvicinamento (forzato) di Teheran a Baku
Le sanzioni internazionali a Russia e Iran hanno permesso all’Azerbaigian di sfruttare la sua posizione mediana non solo a livello geografico. La scommessa su un grande corridoio di trasporti Nord-Sud che aprirebbe per Mosca le porte dell’Oceano Indiano, da dove aggirare ogni forma di pressione.
Baku (AsiaNews) - L’Iran e l’Azerbaigian sono due Paesi storicamente in conflitto tra di loro, per reciproche pretese di supremazia territoriale ed etnica, ma oggi i cambiamenti geopolitici in corso li stanno riavvicinando per il legame sempre più stretto di Teheran con Mosca, che passa inevitabilmente da Baku. Le sanzioni internazionali, di cui Russia e Iran sono primatisti a livello mondiale, provoca una dipendenza delle loro economie dalle rotte di esportazione dei materiali energetici, dovendo sostenersi nella contrapposizione all’Occidente, e l’Azerbaigian cerca di sfruttare la sua posizione mediana non solo a livello geografico, ma anche nelle relazioni politiche con i due vicini e i tanti partner occidentali.
Sono stati più volte rilanciati i proclami di costruzione di un gasdotto dalla Russia verso l’Iran, attraversando il territorio dell’Azerbaigian, anche se per ora non si vedono tappe concrete della sua realizzazione. L’Iran si trova in condizioni di dipendenza strutturale e tecnologica nei confronti della Russia, ma l’interesse di Mosca per Teheran è legato proprio alla possibilità di aprire un grande corridoio di trasporti Nord-Sud, visto che sulla linea Est-Ovest la Russia è stata di fatto esclusa dai grandi traffici che portano dalla Cina all’Europa, orientati sempre più allo sfruttamento delle rotte in Asia centrale. Se riuscisse ad arrivare in Iran, si aprirebbero per la Russia le porte dell’Oceano Indiano, da dove aggirare ogni forma di pressione.
Nel 2023 è stato firmato un accordo tra Mosca e Teheran per la costruzione comune della tratta ferroviaria di 162 chilometri Rešt-Astara, tra i confini azero-iraniani, che si collega alla città russa di Derbent sul confine settentrionale dell’Azerbaigian. Si tratta del centro strategico nella linea Nord-Sud, e questa parte è oggetto di trattative in corso molto avanzate, come risulta dalla recente visita in Iran del consigliere del presidente dell’Azerbaigian, Khikmet Gadžiev. Subito dopo l’incontro, il presidente azero Ilham Aliev ha confermato l’accordo, secondo le modifiche approvate nell’incontro con i russi del 21 dicembre scorso.
In seguito a queste trattative e conferme, si sono cominciate a preparare le necessarie installazioni per le stazioni ferroviarie delle due città di Astara, quella azera e quella iraniana dalle due parti del confine. L’ambasciatore iraniano in Russia, Kazem Djalali, ha nel frattempo annunciato un incontro dei ministri degli esteri, dei trasporti e dell’energia con i servizi doganali dell’Azerbaigian, della Russia e dell’Iran, per concordare tutte le specifiche relative alla nuova direttiva in programma.
Al III Forum del Caspio, tenuto a Teheran il 17 e 18 febbraio, il ministro russo dei trasporti Roman Starovojt ha dichiarato che i lavori preparatori della tratta ferroviaria possono iniziare entro uno-due mesi. Egli ha aggiunto che tra Mosca e Teheran è attivo anche un accordo ulteriore, che permette di accedere alle analisi tecniche del territorio prima ancora che sia concluso il processo di acquisizione delle aree necessarie alla nuova ferrovia, una procedura indispensabile anche per determinare i costi reali dell’intera opera.
Anche il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha ribadito, durante la sua visita in Iran del 25 febbraio, che Mosca conta in una rapida attuazione del progetto, che verrà finanziato dal bilancio dei crediti russi d’esportazione. A questo si è richiamato Gadžiev per chiarire le reali intenzioni degli iraniani, che da questa iniziativa diventerebbero sempre più dipendenti da Baku. I tre partner si guardano in effetti con molta diffidenza, viste anche le recenti tensioni tra Azerbaigian e Russia dopo il tragico incidente dell’aereo azero esploso in Kazakistan a causa di un missile russo.
Teheran cerca a sua volta di capire fino a che punto la disponibilità di Baku possa aprire un periodo di reale collaborazione tra i due Paesi, visto che il corridoio Nord-Sud offrirebbe agli azeri un ruolo decisivo anche per recuperare i traffici del Corridoio eurasiatico centrale, collocandosi al centro del “mondo alternativo” dall’Asia al Golfo Persico, fino al Mediterraneo.
28/11/2022 08:55
24/09/2021 08:49
12/04/2023 08:58
12/01/2023 08:47