01/05/2007, 00.00
TIMOR EST - VATICANO
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Il presidente invita il Papa a Timor Est, per “riportare la pace”

In occasione della nomina del primo ambasciatore del giovane Stato presso il Vaticano, Gusmao dice di aspettare l’arrivo di Benedetto XVI e ricorda Giovanni Paolo II. Vescovo di Dili si unisce all’invito:“Il Pontefice aiuterebbe a restaurare l’unità nel Paese”.
Dili (AsiaNews/Ucan) – Il presidente uscente di Timor Est, “Xanana” Gusmao , ha invitato Benedetto XVI a visitare il Paese come fece Giovanni Paolo II nel 1989. L’invito è arrivato lo scorso 12 aprile durante la cerimonia ufficiale per la nomina di Justino Maria Aparicio Guterres a primo ambasciatore della ex colonia portoghese in Vaticano.
Al diplomatico il presidente ha affidato un messaggio per il Papa: “Saremo onorati e aspettiamo la Sua visita nel nostro Paese, per aiutare a stabilire la pace nei cuori della popolazione e a promuovere la riconciliazione nazionale”.
Durante la cerimonia al palazzo presidenziale di Dili, Gusmao ha sottolineato l’importanza di stringere relazioni con la Santa Sede, che ha sostenuto Timor est in periodi difficili. Ha poi ricordato il viaggio di Papa Woityla nell’89 quando ancora il Paese era sotto l’occupazione indonesiana.
Il vescovo di Dili, mons. Alberto Ricardo da Silva, ha chiesto ai fedeli di sostenere il nuovo ambasciatore con la preghiera. Il presule ha rilanciato l’invito del presidente a Benedetto XVI: “Speriamo che il Papa accetterà il nostro invito perché avrebbe un grande impatto e aiuterebbe a restaurare la pace e l’unità nel Paese”.
Nella sua breve storia, il piccolo Stato - indipendente dall’Indonesia dal 2001 - ha già vissuto sanguinose violenze etniche e politiche. Forti disordini si sono registrati prima dell’estate l’anno scorso, con 37 morti e 150 mila sfollati, dopo che 600 soldati ribelli erano stati radiati dall'esercito, perché lamentavano discriminazione su base etnica. Le elezioni presidenziali del 9 aprile scorso si sono svolte in un clima pacifico; lo spoglio dei voti ha deciso il ballottaggio il prossimo 8 maggio tra Josè Ramos-Horta, primo ministro e premio Nobel per la pace e Francisco Guterres, esponente del Fretilin.
 
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