Il presidente Hosni Mubarak si è dimesso
Il potere passa al Consiglio supremo delle Forze armate. La folla esulta al Cairo e in molte città dell'Egitto. Le persone chiedono che non fugga all'estero perchè deve essere processato per i suoi crimini. Una rivoluzione "del popolo" e non "islamica".
Il Cairo (AsiaNews) – Il presidente Hosni Mubarak ha rassegnato le dimissioni. L’annuncio è stato dato alla televisione oggi poco dopo le 18 (ora locale) con una dichiarazione del vicepresidente Omar Suleiman. Suleiman ha detto che Mubarak ha affidato il potere al Consiglio supremo delle Forze armate.
Le sue dimissioni avvengono dopo 18 giorni di proteste da parte di centinaia di migliaia di persone.
Al diffondersi della notizia, la folla radunata in piazza Tahrir - quasi un milione di persone – hanno cominciato a gridare, fischiare, e sventolare bandiere egiziane. Anche in altre città la gente si è riversata nelle strade a festeggiare. “È una ondata irrefrenabile di gioia – dice un sacerdote ad AsiaNews – e la gente scoppia di allegria!”.
Uno dei manifestanti ha dichiarato ad AsiaNews: “È importante che Mubarak non fugga all’estero. Deve essere processato e deve pagare per tutto quello che ha fatto contro di noi. Per 30 anni ha messo in atto uno Stato poliziesco, ha torturato e ucciso, si è arricchito. Ora deve pagare per tutto questo”.
Tutto però resta ancora da fare. Le dimissioni di Mubarak e la fine dello stato di emergenza erano fra le prime richieste delle manifestazioni della popolazione in tutti questi giorni. Rimangono ancora le richieste di cambiare la costituzione per maggiori garanzie democratiche, con piena cittadinanza per tutti i cittadini, piena libertà di espressione, di raduno e di religione.
Uno dei manifestanti ha gridato: “Questa rivoluzione non è ‘islamica’, ma è una rivoluzione del popolo”.
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