Il presidente Bashar al-Assad parla oggi sulla crisi in Siria; prosegue la violenza
Il leader siriano tratterà della crisi interna e dei riflessi a livello regionale e internazionale. Il 20 giugno 2010 si era rivolto alla nazione, con promesse di riforme non attuate. Ancora polemiche sulla missione degli osservatori della Lega araba.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente siriano Bashar al-Assad pronuncerà oggi prima di mezzogiorno (ora locale) un discorso centrato sulle questioni interne del Paese, e sugli sviluppi della congiuntura locale e regionale. Il brevissimo annuncio è stato fatto dall’agenzia ufficiale Sana, che ricorda che il 20 giugno scorso il presidente siriano aveva pronunciato, nell’anfiteatro dell’università di Damasco un discorso sulla situazione. In quell’occasione Assad aveva annunciato una serie di riforme e cambiamenti, che sono rimasti in larga parte disattesi.
A parte un’intervista di qualche settimana fa a una grande catena televisiva statunitense, gli interventi in prima persona del presidente siriano sono molto rari. E’ significativo che Assad parli oggi, nel momento in cui crescono le polemiche sulla missione degli osservatori della Lega araba e mentre continuano le violenze in tutto il Paese, e si teme che la situazione possa degenerare in una guerra civile.
Il 9 gennaio la Lega araba ha deciso che la missione degli osservatori continuerà, e sarà rafforzata. Ieri il Consiglio nazionale siriano, organo dell’opposizione, ha attaccato la missione della Lega araba, affermando che essa “cerca di coprire i crimini del regime siriano dando tempo e opportunità per uccidere la nostra gente”. Il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, che ospita gli oppositori del regime siriano,ha dichiarato che “la situazione in Siria si dirige verso una guerra civile, confessionale e razziale e questo deve essere evitato” rivendicando al suo Paese un ruolo primario nella soluzione della crisi.
Nel frattempo la leadership del partito Baath si sta preparando a tenere una conferenza generale il mese prossimo. Secondo voci riprese dalla stampa regionale si deciderà di dare il via nel Paese a una trasformazione dal sistema del partito unico a un sistema più pluralistico, con l’obiettivo di giungere a una partecipazione più ampia. La mossa, che sarà gestita dal presidente Assad, secondo gli analisti costituisce un estremo tentativo di evitare che la situazione in Siria si radicalizzi ulteriormente.
A parte un’intervista di qualche settimana fa a una grande catena televisiva statunitense, gli interventi in prima persona del presidente siriano sono molto rari. E’ significativo che Assad parli oggi, nel momento in cui crescono le polemiche sulla missione degli osservatori della Lega araba e mentre continuano le violenze in tutto il Paese, e si teme che la situazione possa degenerare in una guerra civile.
Il 9 gennaio la Lega araba ha deciso che la missione degli osservatori continuerà, e sarà rafforzata. Ieri il Consiglio nazionale siriano, organo dell’opposizione, ha attaccato la missione della Lega araba, affermando che essa “cerca di coprire i crimini del regime siriano dando tempo e opportunità per uccidere la nostra gente”. Il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, che ospita gli oppositori del regime siriano,ha dichiarato che “la situazione in Siria si dirige verso una guerra civile, confessionale e razziale e questo deve essere evitato” rivendicando al suo Paese un ruolo primario nella soluzione della crisi.
Nel frattempo la leadership del partito Baath si sta preparando a tenere una conferenza generale il mese prossimo. Secondo voci riprese dalla stampa regionale si deciderà di dare il via nel Paese a una trasformazione dal sistema del partito unico a un sistema più pluralistico, con l’obiettivo di giungere a una partecipazione più ampia. La mossa, che sarà gestita dal presidente Assad, secondo gli analisti costituisce un estremo tentativo di evitare che la situazione in Siria si radicalizzi ulteriormente.
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