Il premio Nobel Liu Xiaobo festeggia in carcere i suoi 55 anni
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Nel carcere di Jinzhou (Provincia di Liaoning) Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace 2010, festeggia oggi i suoi 55 anni. Nonostante gli appelli della comunità internazionale, le autorità cinesi non lasciano intendere alcuna possibilità di rilascio. Dal 16 dicembre al dissidente è vietato qualsiasi incontro con i propri familiari, nonostante la legge cinese garantisca le visite mensili ai carcerati.
Questa mattina in un comunicato, i membri del Chinese Human Rights Defenders (Chrd), organizzazione per i diritti umani con sede a Hong Kong, hanno affermato di voler "cogliere l'occasione per augurare a Liu Xiaobo un felice compleanno e chiedere ancora una volta il suo rilascio immediato e incondizionato".
Gli attivisti del Chrd si dicono preoccupati anche delle condizioni di Liu Xia, moglie del premio Nobel da mesi costretta agli arresti domiciliari nella sua casa di Pechino. “Nessuna delle misure di sicurezza prese nei confronti di Liu Xia ha una base giuridica – hanno affermato gli attivisti – temiamo che la donna dovrà affrontare gli arresti domiciliari ancora per un molto tempo e ribadiamo il nostro appello per la fine immediata di questa persecuzione”. Secondo Shang Baojun, avvocato di Liu, la donna sta bene, ma da una settimana non riesce avere sue notizie.
Intanto, il Chrd fa sapere che Li Jinping attivista un tempo funzionario del partito comunista cinese (Pcc) legato all’ex segretario generale del Pcc Zhao Zyang, è stato arrestato e ora sarebbe rinchiuso da oltre un mese in un ospedale psichiatrico di Chaoyang (Pechino). La notizia è stata diffusa dal fratello minore di Li che lo scorso 24 dicembre ha tentato di mettersi in contatto con lui, apprendendo della sua detenzione. Egli ha sottolineato che la polizia aveva dato ordine al personale dell’ospedale di non rivelare nulla rispetto alle condizioni di salute dell’attivista, che restano a tutt’oggi sconosciute. Li è stato più volte arrestato in questi anni per le sue campagne in difesa di Zhao Zyang, unico alto membro del partito che si oppose al massacro di piazza di Tiananmen nel 1989 e morto agli arresti domiciliari nel 2005.
14/02/2014
14/05/2018 10:50