Il premier Gilani rifiuta le dimissioni dei ministri della Lega musulmana
Scongiurata la crisi di governo grazie all’intervento del primo ministro, che chiede di pensare al bene del Paese ed invita il governo a fare un ultimo sforzo. L’ex presidente della Corte Suprema definisce “possibile” la messa in stato di accusa del presidente Musharraf.
Islamabad (AsiaNews) – Il primo ministro pakistano rifiuta le dimissioni dei nove ministri della Lega musulmana ed invita il governo, in carica da meno di sei settimane, a compiere “un ultimo sforzo” per salvare la coalizione. Yousaf Raza Gilani, entrato in carica alla fine di marzo, ha chiesto alla Lega ad al Partito popolare (di cui è vicepresidente) di “mettere da parte le incomprensioni ed agire per il bene del Paese”.
La crisi di governo è emersa lo scorso 12 maggio, quando i leader dei due maggiori Partiti che compongono la coalizione di governo – Asif Ali Zardari e Nawaz Sharif – non hanno trovato un accordo sul reintegro dei 60 giudici epurati da Musharraf lo scorso novembre, durante lo stato di emergenza. Secondo buona parte della popolazione, il mancato accordo si basa sul timore del leader popolare Zardari di nuove accuse di corruzione.
Nel frattempo, l’ex presidente della Corte Suprema – Iftikhar Chaudry, considerato dalla popolazione l’unica vera garanzia dell’indipendenza del potere giudiziario – si è detto “fiducioso” sul reintegro ed ha definito “fattibile” la messa in stato di accusa del presidente Musharraf per la proclamazione dello stato di emergenza e la repressione della dissidenza politica compiuti mentre era ancora capo supremo delle forze armate.
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