Il parlamento dello Sri Lanka dà maggiori poteri a Rajapaksa
Colombo (AsiaNews / Agenzie) – Tra le proteste della popolazione, il parlamento dello Sri Lanka ha approvato ieri il discusso 18° emendamento della costituzione: il presidente Rajapaksa avrà maggiori poteri e potrà candidarsi per un numero illimitato di mandati.
La modifica, giudicata contro la democrazia, è passata con 161 favorevoli e solo 17 contrari. Sul risultato ha pesato il boicottaggio dei membri dello United National Party (Unp), principale partito di opposizione, che hanno scelto per l’astensione di massa, dichiarando di non voler “essere contaminati” da tale una scelta.
Paikiasothy Saravanamuttu, direttore del think-tank Centre for Policy Alternative, afferma: “La costituzione è stata utilizzata per consolidare il potere, senza ricostruire la struttura di governo”. “Questa – aggiunge – è una sconfitta per la democrazia. Il parlamento è ormai un’istituzione buona solo per la stampa dei francobolli. E' un periodo nero per noi".
I membri del governo affermano che la modifica serve per dare al presidente più tempo per ricostruire il Paese, dopo la vittoria sulle Tigri Tamil (Ltte) e fare dello Sri Lanka un’economia con un giro di affari di 42 miliardi di dollari all’anno.
Dal carcere, il generale Sarath Fonseka, ex sfidante di Rajapaksa nelle scorse elezioni presidenziali, afferma: "Questo emendamento è l'ultimo chiodo sulla bara della democrazia. Il presidente sta cercando di portare il Paese verso la dittatura e noi combatteremo contro di essa."