Il no di Aoun complica la formazione del nuovo governo libanese
Intervistato da AsiaNews il leader cristiano accusa Joumblatt. Amal e Hezbollah vogliono il ministero degli esteri per bloccare la risoluzione Onu che chiede il loro disarmo.
Beirut (AsiaNews) - Il no di Michel Aoun a partecipare al nuovo governo libanese se non gli sarà dato il ministero della giustizia, complica la situazione politica di Beirut. "Il governo ha detto Aoun, in una intervista ad AsiaNews è imploso ancora prima di nascere".
L'esponente cristiano, che dice di non voler essere parte del governo se non saranno soddisfatte le sue richieste, accusa, senza nominarlo, il leader druso Joumblatt. "Colui che è responsabile dell'accaduto si comporta come se fosse lui stesso il capo della maggioranza parlamentare, invece del primo ministro incaricato, Fouad Sinioura". "Coloro che si sono opposti alla mia designazione a ministro della giustizia aggiunge sono sottoponibili alla giustizia e temono che i loro dossier divengano un caso nazionale".
Aoun mette in evidenza che il maggioritario partito di Hariri aveva espresso interesse solo per i ministeri delle Finanze e degli Interni. Egli voleva, spiega, il ministero della giustizia per contribuire a restituire indipendenza all'apparato giudiziario e chiede come mai d'improvviso questo timore di affidargli un ministero che in passato nessuno voleva. Ciò, a suo avviso, "dimostra che chi ci attacca è implicato nei dossier e che certe persone non vogliono che ci sia collaborazione tra noi e Saad Hariri, nel quadro di un governo di unità nazionale".
Alla domanda se la sua decisione può contribuire ad una crisi, il generale Aoun ha risposto: "è una decisione che spetta a Fouad Senioura, insieme con il capo dello Stato, il generale Emile Lahoud".
Molto categorica, infine, la sua risposta ad una domanda sulla possibilità di un compromesso: "in queste condizioni nessun negoziato è possibile. Alcuni non conoscono i principi che sono alla base dei discorsi politici. Più ancora, non si assumono mai delle responsabilità e per contro non fanno che suscitare contrasti senza mai proporre soluzioni positive".
A complicare ulteriormente le prospettive di formazione del nuovo governo libanese c'è il fatto che i movimenti sciiti filosiriani Hezbollah e Amal hanno richiesto il ministero- chiave degli esteri per "sbarrare la strada", secondo gli osservatori, alla risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che impone allo stesso Hezbollah di deporre le armi. Sinora ha però respinto la richiesta, sostenendo che il ministero degli Esteri, guidato negli ultimi anni dallo sciita Mahmud Hammud (vicino ad Amal), deve passare all'esponente di un'altra comunità, in base al principio della rotazione tra le maggiori confessioni religiose libanesi.