Il mondo si congratula con Obama, ma l’Asia mette qualche freno
Roma (AsiaNews) - Il mondo intero ha espresso le proprie "felicitazioni" al nuovo presidente americano, il democratico Barack Obama, che questa mattina ha conquistato il secondo mandato presidenziale. Tuttavia, non tutte le cancellerie hanno lo stesso grado di onestà: per l'Europa e il mondo occidentale è una vera buona notizia, mentre per diversi governi asiatici si tratta quanto meno di una sfida.
La Cina, primo partner commerciale degli Stati Uniti, si è congratulata con Barack Obama per la sua rielezione: secondo il portavoce governativo Hong Lei, sia il presidente Hu Jintao che il premier Wen Jiabao hanno inviato a Obama messaggi di congratulazioni. Il portavoce ha aggiunto che il vicepresidente Xi Jinping, che la prossima settimana dovrebbe succedere a Hu Jintao nella carica di segretario del Partito Comunista Cinese, ha inviato un analogo messaggio al vice di Obama, Joe Biden. Ma un editoriale del China Daily avverte: "Previsti nuovi scontri commerciali con questa amministrazione".
Mosca, il nemico storico diviso da Washington da una Guerra fredda mai del tutto conclusa, è cauta. Se Vladimir Putin manda "un messaggio personale di auguri" al nuovo presidente, il primo ministro Medvedev dichiara di apprezzare "un leader trasparente, di cui si capisce quasi tutto". E la Duma, attraverso un proprio dirigente, avverte che "non saranno ammesse provocazioni".
Per Israele "si tratta di una buona notizia", anche se il rapporto fra i due governi non è certo solido come quello stretto con le amministrazioni repubblicane. Tuttavia, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che "il patto strategico fra Israele e Stati Uniti è più forte che mai. Continuerò a lavorare con il presidente Obama per garantire gli interessi essenziali per la sicurezza dei cittadini di Israele".
Più soddisfatti i palestinesi, che sperano che con il rinnovato mandato "la presidenza di Barack Obama sia una presidenza di pace, stabilità e democrazia nel corso della quale venga realizzato il principio dei 'Due Stati' ed Israele si ritiri lungo le linee antecedenti la guerra del 1967". Lo ha affermato il negoziatore capo palestinese Saeb Erekat.
Per il mondo arabo in generale e per l'Egitto in particolare "non cambia nulla". Almeno secondo Essam el Eryan, numero 2 dei Fratelli musulmani, secondo il quale "gli arabi devono contare su se stessi e sulle proprie risorse e l'Egitto deve lavorare da solo per costruire il Paese. Senza dominazione americana l'Egitto è capace di fare la sua costituzione e il suo regime democratico, che potrà essere il sogno di tutta l'Africa e del terzo mondo".
L'Iran è ancora meno diplomatico. Secondo l'agenzia iraniana Fars - vicina ai Pasdaran - "la vittoria di Obama, più che al favore della popolazione nei suoi confronti, è dovuta al fatto che Romney ha mostrato poche delle caratteristiche necessarie per vincere". Fra i i punti critici di Romney, Fars indica la fama di "altro Bush", mentre sottolinea la "vicinanza degli ebrei americani a Obama".
Non è tenero neanche il portavoce del gruppo armato ehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp), Ihsanullah Ihsan, che dichiara: "Non c'è differenza tra Obama o altri leader, perché gli Stati Uniti rimangono sempre il nostro principale nemico".
L'Europa sembra essere la più sincera. La Cancelliera tedesca Angela Merkel si è felicitata per la rielezione di Barack Obama, sottolineando "la collaborazione Usa-Germania. Ho apprezzato particolarmente le nostre numerose discussioni, in particolare quelle su come superare la la crisi economica e finanziaria mondiale". Più sobrio il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, che su Twitter si è detto "molto felice".
Il primo ministro britannico, David Cameron, è stato più caloroso: "Complimenti calorosi al mio amico Barack Obama. Sono impaziente di continuare a lavorare insieme". Mentre il presidente francese Francois Hollande ha espresso le "felicitazioni più calorose".
L'India si allinea: "Il governo e la nazione si congratulano con il presidente Obama per aver ottenuto suo secondo mandato dai cittadini americani che si sono pronunciati seguendo la grande tradizione democratica del loro Paese".
Infine, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon si è "congratulato calorosamente" con il presidente americano Barack Obama per la sua rielezione: "Sono lieto di poter continuare a lavorare con lui e con la sua amministrazione".
30/12/2016 08:49