Il missile cinese è la maggiore minaccia militare da oltre un decennio
E’ l’opinione di esperti, che richiamano i test missilistici davanti a Taiwan di oltre 10 anni fa. Nonostante le richieste di tutto il mondo, Pechino risponde che non vuole una competizione militare nello spazio, ma non dà spiegazioni sull’abbattimento del suo satellite spaziale.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina assicura che non vuole minacciare i programmi spaziali delle altre Nazioni. Ma non dà alcuna spiegazione e nemmeno conferma l’abbattimento di un suo satellite nello spazio. Secondo esperti la vicenda è una grave provocazione militare, la peggiore da oltre un decennio.
Liu Jiancho, ministro cinese degli Esteri, ha detto ieri sera che “non c’è ragione di sentirsi minacciati per questo” [il test missilistico]. Ieri gli Stati Uniti hanno reso noto che la Cina con un missile lanciato da terra ha distrutto un proprio vecchio satellite in orbita a circa 800 km. Liu non ha voluto dire nulla in merito e nemmeno ha confermato la notizia. “La Cina – ha aggiunto – è contraria a qualsiasi competizione militare nello spazio”.
I Paesi di tutto il mondo si sono preoccupati per questa distruzione, la prima dopo gli anni ’80 quando Stati Uniti e l’allora Unione Sovietica erano soliti distruggere i satelliti nello spazio.
Il ministro russo della Difesa ha avanzato dubbi circa il test, dicendo che i dettagli sono poco chiari. Invece Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno manifestato in via ufficiale la loro “preoccupazione” e hanno chiesto spiegazioni a Pechino. Il premier giapponese Shinzo Abe ha confermato la richiesta di spiegazioni e ha sottolineato l’importanza di un “uso pacifico” dello spazio. Taro Aso, ministro giapponese degli Esteri, ha criticato la Cina per la mancanza di qualsiasi informazione.
Analisti osservano che Pechino non ha negato l’avvenimento e che la sua risposta è giunta parecchie ore dopo che la notizia si era diffusa e che c’erano state richieste e critiche da tutto il mondo. Questo test, insieme all’ulteriore omissione di qualsiasi informazione, è considerato da molti esperti la maggiore provocazione militare cinese dal tempo dei test missilistici davanti alla costa di Taiwan oltre un decennio fa. I satelliti sono essenziali per le comunicazioni militari di un moderno esercito e per la guida dei missili. Anche se era noto che Pechino stava sviluppando la tecnologia necessaria per intercettare i satelliti nello spazio, la dimostrazione di poterlo già fare è considerata un messaggio preciso verso gli Stati Uniti, principale potenza militare e spaziale. Tutti, comunque, concordano che simile prova di forza appare poco compatibile con la ripetuta promessa di un “pacifico sviluppo” della Cina e con la ripetuta richiesta per un uso pacifico dello spazio.
Chong-Pin Lin, esperto militare a Taiwan, commenta che “questa è l’altra faccia della Cina, l’uso brutale del potere che in genere tengono ben nascosto”. “Parlano molto di pace e di diplomazia, ma non hanno mai cessato di sviluppare armi letali e di alta tecnologia”.
Altri esperti osservano che, con probabilità Washington già era informata dei progressi militari cinesi. Proprio questo mese il luogotenente generale dell’esercito Usa Michael Mapes ha dichiarato davanti al Congresso Usa che Cina e Russia studiano come colpire i satelliti con missili o raggi laser e la scorsa estate Donald M. Kerr, direttore del National Reconnaissance Office, ha detto che un laser cinese aveva “illuminato” un satellite Usa. Per cui ritengono che il “messaggio” possa rivolgersi piuttosto ad altri Stati. Da anni la Cina persegue una politica di dominio regionale, ad esempio accreditandosi come buon partner per gli Stati del sud est asiatico (a spese degli Stati Uniti, da tempo più impegnati nel Medio Oriente) e favorendo i rapporti con Russia e Stati caucasici.
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