15/09/2009, 00.00
VIETNAM
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Il meglio della Chiesa vietnamita per scoprire intelligenza e talenti fra i disabili

di di J.B. Vu
Nel Paese vivono circa 4milioni e mezzo di disabili di cui 1milione e 800mila sono bambini. Attraverso gruppi parrocchiali, case di accoglienza e centri formativi i cattolici del Vietnam svolgono un capillare lavoro di assistenza riconosciuto anche dalle autorità pubbliche.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - Su una popolazione di 85milioni di abitanti il Vietnam conta circa 4milioni e mezzo di disabili, il 40% dei quali sono bambini. La Disable People Association of Vietnam ha calcolato che nel 2009 il loro numero è arrivato a 1milione e 800mila. La Chiesa cattolica del Paese è impegnata in prima fila nell’aiuto a questi piccoli portatori di handicap che nella maggior parte dei casi provengono da famiglie povere.
 
P. Nguyen, della provincia di Nghe An, racconta ad AsiaNews: “Insieme ai miei parrocchiani da oltre 4 anni vivo con un gruppo di 40 bambini disabili. I loro genitori sono poveri e non hanno la possibilità di assisterli. Noi ci prendiamo cura dei bambini e delle loro famiglie, coinvolgendole nel nostro lavoro”.
 
Il gruppo di p. Nguyen ha istituito una centro di accoglienza riconosciuto dal governo. “La nostra opera - racconta il sacerdote - serve ad aiutare i genitori ad imparare a curare i loro figli. È un luogo di accoglienza che i piccoli disabili frequentano per periodi dai tre ai cinque anni. Il nostro è un impegno per la piena integrazione dei bambini nel nucleo familiare e di quest’ultimo nella comunità. Si tratta di una grande sfida”.
 
Da anni la Chiesa è impegnata nell’aiuto ai disabili con iniziative e centri sparsi in tutto il Paese che nella maggior parte dei casi sono riconosciuti dall’autorità pubblica.
 
Nguyen Cong Hung è uno dei tanti bambini accolti in una di queste opere. Oggi dirige un centro di formazione a Saigon che aiuta i disabili ad imparare ad usare il computer. Sono 600 i giovani che hanno seguito i suoi corsi fino ad ora. Molti di loro hanno trovato lavoro, ma sono ancora tante le difficoltà e gli ostacoli che bambini e ragazzi disabili devono affrontare. Hung ha avuto l’idea dei corsi di computer a partire da una semplice considerazione: “Le conoscenze tecnologiche offrono maggiori possibilità di trovare un lavoro e aumentano la possibilità di comunicare con la società in modo più facile”. Nonostante il successo del suo centro non intende fermarsi ai corsi per il computer, ma vuole “aiutarli ad andare all’università e contribuire ancora di più alla loro promozione sociale”.
 
La Comunità di Betania, della Congregazione delle Amanti della Santa Croce, da anni opera con bambini disabili a Bien Hoa. Gestisce una casa d’accoglienza ed un laboratorio. Oltre 120 bambini, tra i due ed i 17 anni, sono seguiti dalla congregazione di origine vietnamita e tutti quelli che hanno un’età scolare vengono mandati a studiare in istituti pubblici. Suor Thao spiega ad AsiaNews : “Tutti i nostri bambini possono andare a scuola. Noi li incoraggiamo ed aiutiamo a confrontarsi con le difficoltà dello studio e l’impatto psicologico di trovarsi tra coetanei senza disabilità”.
 
“I disabili sono persone normali - afferma la signora Huong, operatrice sociale con portatori di handicap - essi hanno intelligenza e talenti come gli altri. È il contesto sociale di oggi che crea ostacoli con il suo elevato grado di competitività. Ma i disabili devono essere spinti a confrontarsi con i personaggi di successo”. E a testimonianza della validità di  questo approccio cita alcuni casi di portatori di handicap che oggi ricoprono incarichi lavorativi di rilievo. Tra questi quello del dott. Thien: nato cieco oggi è un docente universitario alla facoltà di informatica della Van Lang University di Saigon.
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