Il leader di Hong Kong chiede la fine immediata delle proteste. Occupy Central chiede le sue dimissioni
Hong Kong (AsiaNews) - Il capo dell'esecutivo di Hong Kong, Leung Chun-ying ha chiesto stamane la fine "immediata" delle proteste pro-democratiche che da due giorni hanno bloccato le vie di maggiore comunicazione sull'isola e a Kowloon. Il movimento democratico, al terzo giorno della campagna di Occupy Central, continua invece a chiedere le sue dimissioni.
Quello di stamane è il primo intervento pubblico di Leung, dopo che gli studenti, in sciopero da una settimana, avevano chiesto un incontro con lui - da lui rifiutato - e dopo che la polizia li aveva attaccati con gas lacrimogeni, spray urticanti, manganelli e idranti.
Proprio questa violenza contro gruppi di giovani indifesi e pacifici ha scatenato un'ondata ancora maggiore di proteste, dando vita all'occupazione di molte zone del centro e della penisola di Kowloon. Ieri sera decine di migliaia di persone si sono riversate in Admiralty, Gloucester Road, Mong Kok, Argyle Street a sostegno dei dimostranti, illuminando la notte con i loro telefonini e la loro solidarietà (v. foto).
Molte persone portano ai giovani frutta e cibo; alcuni hanno perfino piazzato un barbecue portatile per offrire salsicce; piccoli imprenditori portano migliaia di bottigliette d'acqua, sandwich, maschere per ripararsi dai gas lacrimogeni.
La notte scorsa a Mong Kok vi è stato un momento di tensione: un'auto ha cercato di investire un gruppo di dimostranti. L'autista ha poi abbandonato l'auto ed è fuggito.
Stamane i molti che hanno dormito sull'asfalto o lungo i marciapiedi, hanno ripulito le strade dei rifiuti, tanto da meritarsi l'appellativo di "dimostranti più educati".
Il carattere non violento del movimento è evidente, ma non a Leung, che continua ad attribuire agli studenti e a Occupy Central la responsabilità degli scontri con la polizia.
Stesso giudizio ha Pechino che sui suoi media e dai suoi portavoce continua a bollare le dimostrazioni come "attività illegali che minano lo stato di diritto e mettono in crisi l'armonia sociale".
Il giudizio di molta parte della popolazione è l'opposto: Pechino e Leung hanno tradito la fiducia degli abitanti del territorio ingannando il pubblico. Leung non ha mai presentato ai capi cinesi la reale situazione della popolazione e il loro desiderio di piena democrazia; Pechino ha soffocato questi slanci deliberando una struttura elettiva in cui essa decide i candidati.
Il timore di Pechino è che le spinte democratiche del territorio si diffondano in Cina. Per questo tutte le notizie e le immagini delle manifestazioni di Hong Kong sono censurate sui media cinesi, anche se molti cinesi del continente riescono a conoscere i fatti attraverso alcuni social media.
Quest'oggi, oltre a Central, Wan Chai, Causeway Bay e Mong Kong, vi sono dimostranti anche a Yau Ma Tei e a Des Voeux Road. Anche oggi molte scuole, decine di banche - almeno 37 - e industrie sono chiuse. Per andare a lavorare in Central, dove sono occupate le vie principali, gli impiegati devono camminare per quasi un'ora. Qualcuno commenta: "Questa piccola scocciatura non è nulla perché penso che la causa per cui si sta dimostrando è molto importante... E' bello che la gente mostri che ha a cuore la democrazia".
La mano pesante di Pechino nel bloccare la richiesta di democrazia spinge la popolazione di Hong Kong a unirsi per difendere il loor stile di vita. Helen, che ieri sera era fra i domostranti, afferma: "Siamo orgogliosi di essere di Hong Kong e orgogliosi che i suoi abitanti siano scesi in piazza a difendere la nostra identità che sentiamo profondamente diversa in tutti i sensi, emotivi, culturali, ereditari da quelli che dominano la Cina continentale".
30/03/2017 11:30
28/03/2017 11:37