Il governo indù del Gujarat contro i cristiani, difensori delle minoranze
Mumbai (AsiaNews) Padre Cedric Prakash, sostenitore dei diritti umani di Prashant, un'influente Ong con sede a Ahmedabad, è stato interrogato per circa due ore, giovedì scorso, dalla polizia di Bhawan, Gandhinagar (Gujarat), per rispondere della sua recente visita ai detenuti del POTA (Corpo per la prevenzione di atti terroristici) nel carcere di Sabarmati.
L'ispettore di polizia JG Sayed (della Squadra Crimini), che aveva già interrogato Prakash il 26 aprile e l'8 giugno, ha chiesto spiegazioni anche sulla visita del gesuita a Londra (dicembre 2003) in cui si presume abbia rilasciato alcune dichiarazioni scottanti sulle vittime del conflitto inter-etnico del Gujarat. Nel 2002 fondamentalisti indù uccisero circa 2000 persone appartenenti alla minoranza musulmana.
P. Prakash, dopo aver negato tutte le accuse, si è appellato alla Commissione Nazionale per i diritti umani, accusando il governo di oppressione. Secondo p. Prakash, il governo cerca di stabilire un legame fittizio fra la sua recente visita al carcere di Sabarmati, semplice atto a scopo sociale e sanitario, con delle possibili trame terroristiche. A causa di queste pretese "azioni anti-governative", la polizia ha minacciato l'attivista di sequestrare il suo passaporto.
L'interrogatorio pare sia stato suggerito da personale legato al ministro Narendra Modi, legato al partito dell'Hindutva, ministro del Gujarat al tempo delle stragi. In questi anni Modi ha cercato di contrastare l'operato di molte ong che volevano investigare sui massacri. Modi ha poreso di mira soprattutto i cristiani: l'attivista Samson Christian è stato malmenato per aver manifestato contro la dissacrazione dei cimiteri e l'eliminazione delle feste cristiane dal calendario del Gujarat.
Un alto ufficiale del Dipartimento per il Crimine ha, però, affermato che si è trattato solo di un interrogatorio ordinario e che, dopo le spiegazioni di p. Prakash, il capitolo si può dire chiuso.
Attivisti per i diritti umani provenienti da tutto il paese manifesteranno a Mumbai il 25 giugno contro "le violenze del governo [del Gujarat] nei confronti dei sostenitori dei diritti umani e perchè il presidente Kalam, assicuri il rispetto della legge nel Gujarat", ha dichiarato John Dayal, vice presidente dell'Unione Cattolica Nazionale. Il governo del Gujarat ha minacciato gli "agitatori", e vuole limitare le loro attività all'interno della regione.