Il governo fa marcia indietro: i monaci indiani tornano nel tempio di Pashupati
di Kalpit Parajuli
La decisione presa dopo le manifestazioni di piazza e le proteste dei partiti dell’opposizione. A pesare sul ripensamento le critiche della World Hindu Federation e del partito nazionalista indiano Bharatiya Janata Party.
Kathmandu (AsiaNews) – Il governo maoista fa marcia indietro. Tornano al loro posto i monaci di origine indiana sollevati dalla responsabilità del tempio indù di Pashupati.
L’esecutivo guidato dal premier Prachanda aveva insediato al loro posto dei religiosi nepalesi infrangendo una tradizione che durava dal 1904. Il 1° gennaio un blitz della polizia aveva permesso ai monaci scelti dal governo di entrare nel tempio in cui si erano barricati i bhandari, religiosi di origine indiana. L’azione, cui hanno partecipato anche esponenti della Young Communist League (YCL), aveva ignorato il pronunciamento della Corte suprema che non riconosce alcuna autorità del governo negli affari religiosi.
L’8 gennaio a mezzogiorno, il monaco Mahabaleshwor Bhatta, insieme ai suoi due assistenti, Ganesh Bhatta and Ram Karanta Bhatta, ha guidato la funzione secondo il rituale tradizionale e chiesto perdono per l’interruzione forzata della cerimonia del puja, quotidiano, sospesa a inizio anno dall’arrivo delle forze dell’ordine. Oltre 2mila persone hanno partecipato alla nuova presa di possesso del tempio da parte dei bhandari. Tra questi gruppi di devoti, i custodi del tempio e leader politici.
Dopo la sostituzione forzata dei bhandari il governo di Kathmandu aveva ricevuto forti critiche dalla comunità religiosa nepalese e dagli esponenti dell'’opposizione. Dure condanne anche dal presidente della World Hindu Federation e dal leader del partito nazionalista indiano Bharatiya Janata Party (Bjp). Diversi commentatori nepalesi affermano che proprio questi due interventi abbiano spinto il governo di Prachanda a tornare sui suoi passi.
Con il ritorno dei monaci indiani alla guida del tempio di Pashupati sono cessate tutte le manifestazioni dei sostenitori dei bhandari davanti al luogo di culto.
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