Il governo di Colombo mette al bando le Tigri tamil
di Melani Manel Perera
La decisione, presa all’unanimità, riporta la situazione a prima dei colloqui di pace del 2002. Il ministro della sanità assicura che la messa al bando non esclude la possibilità dei negoziati.
Colombo (AsiaNews) – Il governo dello Sri Lanka mette al bando le Tigri tamil. La decisione presa ieri all’unanimità dall’esecutivo di Rajapaksa, ripristina la proscrizione del gruppo ribelle sancita nel marzo ’98, quando le Tigri attaccarono il tempio buddista di Tooth Relic a Kandy. Con l’apertura dei colloqui di pace del 2002 il bando del Ltte era stato sospeso.
Dopo la conquista di Kilinochchi da parte dell’esercito di Colombo, il presidente aveva invitato per l’ennesima volta i ribelli a deporre le armi. Alla conferenza stampa seguita alla decisione del governo, il ministro della sanità Nimal Siripala De Silva ha spiegato le ragioni della decisione.
Oltre alla accusa di terrorismo e di “minaccia alla sovranità e all’integrità territoriale della repubblica”, ai ribelli vengono imputati altri crimini quali: la costrizione di donne e bambini a combattere tra le file del Ltte, l’utilizzo dei civili come scudi umani, la proibizione di muoversi liberamente alla popolazione delle aree del nord, teatro degli scontri.
Il ministro De Silva ha tenuto a specificare che la messa al bando delle Tigri non esclude la possibilità di negoziati di pace. Il ministro degli esteri, Rohitha Bogollagama, sottolinea con enfasi che la decisione allinea Colombo con gli altri 32 Paesi che hanno inserito le Tigri nella lista delle organizzazioni terroristiche. Bogollagama ha inoltre affermato che in questo modo l’esecutivo intende “ostacolare la capacità del Ltte di ottenere sostengi sia locali che internazionali”.
Vedi anche
Contro il governo, i tamil ricordano i morti della guerra civile
02/12/2019 12:14
02/12/2019 12:14