Il governo dello Sri Lanka chiede alla Caritas di aiutare altri 10mila profughi
Colombo (AsiaNews) - Il governo dello Sri Lanka ha chiesto alla Caritas del Paese di aiutare altri 10mila rifugiati di guerra presenti nei campi profughi nel nord dell’isola.
Il segretario del ministero per gli aiuti di emergenza ha chiesto all’organismo caritativo della Chiesa cattolica di intervenire immediatamente a favore degli Internally displaced persons (Idps) raccolti tra i centri di Jaffna, Vavuniya e Trincomalee. Accogliendo la richiesta del governo di Colombo, la Caritas- Sedec porta ad 83mila il numero degli assistiti, vittime della guerra. Per rispondere alla nuova richiesta di intervento la Caritas utilizzerà anche i fondi provenienti dalle donazioni che il Papa destina agli aiuti umanitari.
Intanto non si placano le polemiche sulle condizioni in cui vivono le migliaia di profughi del conflitto tra Tigri tamil ed esercito a due mesi dalla fine della guerra. L’organizzazione umanitaria Human Rights Watch (Hrw) ha diffuso il 28 luglio una lettera aperta in cui definisce i centri di accoglienza “campi di detenzione” e chiede alla comunità internazionale di dimostrare maggiore responsabilità vero la situazione d’emergenza in cui vivono centinaia di migliaia di persone nello Sri Lanka.
Hrw lamenta che il prestito di 2,6 miliardi di dollari, approvato dal Fondo monetario internazionale per la ricostruzione del Paese, non può far dimenticare le violazione dei diritti della popolazione tamil. L’organizzazione umanitaria invita i Paesi occidentali ad usare il finanziamento, che verrà erogato in tranche di tre mesi, per fare pressione sul governo di Colombo affinché modifichi la sua linea politica verso i tamil e avvii un vero processo di riconciliazione nazionale.