Il governo del Karnataka si dichiara “innocente” per le violenze contro i cristiani
Nel settembre di quell’anno, ci sono stati 112 casi di violenze in 29 distretti del Karnataka. Nei primi giorni a Bangalore, la chiesa del Santo Nome di Gesù era stata assalita da vandali, che hanno sfigurato una statua della Madonna lanciandovi contro delle pietre. Sempre a Bangalore, la chiesa di S. Giacomo era stata saccheggiata: i vandali hanno dissacrato le specie eucaristiche e danneggiato mobili e panche.
La commissione aveva aperto la sua inchiesta nell’ottobre 2008, su ordine del governo. Da allora ha tenuto diverse sedute a Mangalore, Bangalore, Davangere e Udupi, durante le quali ha raccolto un totale di 1.500 petizioni e incontrato 34 avvocati.
“I cristiani in Karnataka” spiega Sajan George, “sono stati attaccati con una certa regolarità e senza ritegno sin dal maggio 2008, quando il Bjp [Bharatiya Janata Party – il partito nazional-conservatore indù, ndr] è salito al potere. Per la comunità è una questione di grande preoccupazione”.
Negli ultimi due anni, per il Karnataka, il Gcic ha registrato circa 133 attacchi contro i cristiani, dei quali 72 avvenuti nel solo 2009. Almeno 200 giovani cristiani, per lo più uomini e donne, si trovano a rispondere di false accuse per i disordini del 2008. Invece gli estremisti indù continuano a restare impuniti, o a essere scagionati senza reali motivazioni.16/12/2010