Il governo del Balochistan restituisce un antico tempio agli indù
L’edificio era diventato di proprietà pubblica 72 anni fa, durante la “Partizione” tra India e Pakistan. Per la Chiesa locale, quello delle autorità “è un gesto molto positivo”. Attivista cattolico per il dialogo: “Esempio di armonia religiosa, che rivela un quadro positivo del Pakistan alle sue minoranze”.
Quetta (AsiaNews) – Le autorità pakistane hanno restituito un antico tempio indù alla comunità di Zhob, distretto situato 337 km a nord-est di Quetta (capoluogo del Balochistan). Costruito nel XIX secolo, l’edificio era diventato di proprietà pubblica 72 anni fa; per tre decenni, e fino all’anno scorso, ha ospitato una scuola. La cerimonia con cui l’amministrazione provinciale lo ha restituito alle 60 famiglie indù locali ha avuto luogo lo scorso 6 febbraio, alla presenza di leader religiosi, politici e rappresentanti delle minoranze.
Tra gli ospiti d’onore, spiccava Maulana Allah Dad Kakar, khatib [persona che pronuncia il sermone, ndr] della principale moschea di Zhob ed alto esponente del partito islamico Jamiat Ulema-i-Islam (Jui). Erano presenti anche Saleem Taha, vicecommissario di Zhob, ed alcuni anziani della comunità indù. Kakar ha consegnato le chiavi del tempio al presidente della comunità indù locale (Hindu Panchayat), Saleem Jan. Svelando una placca commemorativa, quest’ultimo ha espresso la soddisfazione della sua comunità, sottolineando i buoni rapporti che essa intrattiene con i vicini islamici. “Nella nostra zona – ha dichiarato – musulmani e indù condividono gioie e dolori; celebrano insieme le rispettive festività religiose”. Jan ha spiegato ai presenti che gli indù erano costretti ad utilizzare come tempio un edificio costruito col fango e a forte rischio di crollo.
Il vicecommissario di Zhob ha affermato che la restituzione del tempio è un gesto significativo per diverse ragioni. Anzitutto, è opinione diffusa che la provincia del Balochistan sia un territorio instabile e pericoloso, soprattutto per le minoranze religiose. Ma secondo Saleem Taha, “questo evento rivela una storia diversa, di pace e solidarietà”. Il funzionario governativo ha ricordato che l’istituzione della scuola nelle mura del tempio era seguita alla partenza per l'India della popolazione indù, in occasione della “Partizione” nel 1947. “Ma la bellezza del dialogo e dell'armonia interreligiosa – ha spiegato – trova espressione nella scelta della popolazione locale di lasciare intatta la struttura originale del luogo di culto”.
Per la Chiesa locale, la restituzione del tempio alla comunità di appartenenza “è un gesto molto positivo”. Esso dimostra e promuove l’idea che “siamo tutti pakistani”. Lo dichiara p. Saleh Diego, vicario generale e membro della Commissione nazionale per il dialogo interreligioso dell'arcidiocesi di Karachi, a nome del card. Joseph Coutts. Il sacerdote si congratula con gli indù di Zhob e si complimenta con il governo per la decisione. Kashif Anthony, membro dell’organismo guidato da p. Diego e della Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale, definisce la cerimonia “un momento importante e storico, non solo per gli indù ma per tutto il Paese”. “Questa – conclude – è un grande esempio di armonia religiosa, che rivela un quadro positivo del Pakistan alle sue minoranze”.
27/07/2020 12:15